Violenza sessuale a Firenze, ex carabiniere condannato a 4 anni

La pena è stata ridotta in Appello. La vicenda risale al 2017 quando due ragazze statunitensi denunciarono gli abusi

Pietro Costa

Pietro Costa

Firenze, 5 aprile 2022 - La Corte d'appello di Firenze ha confermato la condanna ma ha ridotto la pena da 5 anni e 6 mesi di reclusione a 4 anni per Pietro Costa, uno dei due ex carabinieri accusati di aver violentato due studentesse statunitensi 21enne la notte tra il 6 e il 7 settembre 2017, dopo averle riaccompagnate con l'auto di servizio nella loro casa fiorentina, in Borgo Santi Apostoli. Con la sentenza emessa oggi, i giudici di secondo grado hanno concesso le attenuanti generiche, prevalenti sull'aggravante e hanno ridotto l'interdizione dai pubblici uffici che da perpetua diventa di cinque anni.

L'altro ex carabiniere, Marco Camuffo, che in primo grado era stato condannato a 4 anni e 8 mesi con rito abbreviato, in appello si è visto ridurre la condanna di due mesi. Per entrambi, invece, è già definitiva la condanna a 5 mesi e 10 giorni di reclusione per i reati militari di peculato in concorso e violata consegna in concorso.

Le due studentesse Usa denunciarono subito i due carabinieri che le avevano incontrate in una discoteca al piazzale Michelangelo. Riportate a casa con l'auto di servizio, i due militari dell'Arma entrarono nel palazzo dove, approfittando dello stato di ubriachezza delle due giovani, fecero sesso con loro. Camuffo e Costa, messi anche alle strette da elementi di prova quali il dna sulle tracce di sperma rinvenute sugli abiti delle ragazze, ammisero di aver avuto rapporti sessuali con le due studentesse, ma hanno sempre sostenuto che le studentesse erano consenzienti.

Per l'accusa, sostenuta in primo grado dal pubblico ministero Ornella Galeotti, che condusse le indagini, i due carabinieri avrebbero agito abusando della qualità di carabiniere in servizio e avrebbero violato gli ordini impartiti dai superiori. Entrambe le ragazze salirono, sempre secondo l'accusa, "illegittimamente" a bordo della Fiat Bravo del 112. Le due studentesse risultarono, alla rilevazione effettuata alle 6.51 del mattino del 7 settembre, in stato di ebbrezza alcolica, con 1.68 grammi di alcol per litro una e 1.59 per l'altra. Secondo il capo d'imputazione notificato a conclusione delle indagini, i due carabinieri avrebbero violentato le due ragazze agendo in modo "repentino e inaspettato".

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