Villa Francesca, sfratto al patron. Così finisce il sogno di Giovanni

Si chiude l’avventura dello storico locale di San Donato. Mari, ottantenne e malato, costretto a lasciare

Ultimo atto ieri per Villa Francesca, lo storico ristorante poi anche albergo a San Donato in Poggio nel Comune di Barberino Tavarnelle. Nato negli anni Novanta grazie a Giovanni Mari, imprenditore edile, oggi quasi 80enne, qualche hanno fa ristorante e albergo erano finiti all’asta giudiziaria. Ieri è stato messo in atto lo sfratto esecutivo con il quale Mari è stato allontanato definitivamente dal luogo dove aveva lavorato e dove viveva. Domenica, avevamo incontrato Mari. Ci aveva chiamato per mostrarci quello che era stato il suo sogno.

"Facevo fino a 80 matrimoni a stagione", ricordava mentre sfogliava un album pieno zeppo di foto con le cerimonie che si erano tenute nel suo locale. "Avevamo due sale da centinaia di posti, avevamo attrezzature, alcune delle quali ideate da me. Tenevamo corsi di cucina a chef affermati che venivano da tutte le parti, dal Giappone, dalla Germania".

Adesso è tutto in vendita. Forni, stoviglie, e anche il vino. Alcune bottiglie sono davvero antiche, risalgono ai primi anni del Novecento. "In cantina ci sono 4mila bottiglie di vino pregiato che vorrei vendere. Le devo catalogare, ci sono vini importanti come Brunello e Barolo". Per poter vendere Mari, gravemente ammalato da avere bisogno quotidianamente della dialisi, aveva chiesto di allungare i tempi dello sfratto. Aveva cercato di aggrapparsi ai giorni per avere l’illusione di non vedere arrivare mai la fine di quello che era stato il suo sogno. "Per catalogare tutto ho bisogno di sei mesi, poi me ne andrò". Ma ieri è stata messa la parola fine.

Lo sfratto è stato eseguito "in seguito al fallimento avvenuto una decina di anni prima per un debito bancario", spiega Laura Gimignani, avvocato fiorentino che negli ultimi mesi si è occupata dalla vicenda per conto dello stesso Mari.

"Dieci anni nei quali non si era mai presentato nessuno all’asta e che aveva sperare Mari che le cose potessero andare diversamente, che potesse in qualche modo rientrare in possesso dei suoi immobili", continua Gimignani. "Poi quando è arrivato lo sfratto, è rimasto a presidiare le due bottiglie, le sue cose da vendere. Ha chiesto aiuto in tutti i modi, ma non è stato ascoltato".

Adesso Villa Francesca non è chiaro che fine farà. Chi ha comprato all’asta potrebbe rivendere, il ristorante e la struttura alberghiera. Di certo un’epoca è finita.

Andrea Settefonti