Le richieste di aiuto sono state ascoltate. In via Toselli 126 qualcosa si muove e, forse, gli inquilini non sono stati del tutto abbandonati a sé stessi. Il condominio, preda degli occupanti ormai da 15 anni, appartiene all’ex Inpdai, oggi Inps, che a seguito della segnalazione di Palazzo Vecchio che ha portato la questione anche al Comitato, riguardo l’allarmante situazione di abusivismo, ha sporto denuncia. Gli inquilini hanno fatto reclami e chiesto l’aiuto delle autorità in più di un’occasione. Grazie anche all’aiuto de La Nazione, che ha accolto i loro appelli, sono stati finalmente ascoltati.
Quindici anni, sembra un tempo infinito se si pensa alla situazione di degrado nella quale vivono i residenti del palazzo. In passato, man mano che gli appartamenti venivano lasciati liberi, non venivano più riaffittati, diventando miele per le api o meglio per gli occupanti. Per lo più albanesi, peruviani e sudamericani, che hanno trasformato quello che un tempo era uno spettabile palazzo signorile, con tanto di portiere, nella dimora di spaccio, violenza e prostituzione, a detta dei residenti.
Solo 16 famiglie hanno resistito senza traslocare. Persone che non possono permettersi il lusso di cambiare casa o anziani rimasti soli che non vogliono lasciare una vita di ricordi, radicati tra quelle mura. Ad aumentare il disagio di inquilini non richiesti, ci sono le impalcature dei lavori per rifare la facciata, iniziati ormai tre anni fa.
Al fallimento della ditta, però, questi non sono più stati terminati, abbandonando sulle due facciate, quella di via Galliano e quella di via Toselli, le impalcature dei lavori. Oggi teatro di spaccio e scarico di rifiuti di ogni genere.
La paura cresce, e dall’ultima nostra segnalazione la situazione è drasticamente peggiorata. Gli occupanti sono aumentati, passando dalle minacce verbali a quelle fisiche sfoggiando coltelli, e le attività illegali sono duplicate.
"Fanno i loro bisogni sotto al palazzo - raccontano i condomini - urlano, si drogano si picchiano e se proviamo a dirgli qualcosa ci minacciano".
Gli inquilini vivono sbarrando le porte. Il portico è ormai un accampamento con materassi e coperte, le zone comuni sono occupate e inaccessibili, lasciate alla mercé di chiunque arrivi e si accaparri uno spazio con violenza, nel quale scaricare la propria porzione di rifiuti.
"Loro fanno da padroni e a noi non è più consentito vivere tranquillamente. Il puzzo nauseante invade l’androne e la spazzatura sulle impalcature è tanta da impedire perfino di far entrare la luce. Ecco cosa dobbiamo sopportare".
La situazione, già di per sé difficile, si aggrava per persone con problemi di deambulazione. "L’ascensore del palazzo è di quelli vecchi, nei quali si deve chiudere la porta dall’esterno. Ma ho paura a prenderlo perché se ad un determinato piano incontro l’individuo sbagliato, che per dispetto non chiude la porta, io rischio di rimanere bloccata dentro". Un quadro di degrado ai limiti della sopportazione, che si spera sia ad un punto di svolta vista la denuncia dell’Inps.