
Unione dei Comuni. Caos elezioni. Tutto da rifare
Forte frizione, tra Unione dei Comuni del Mugello e consiglio comunale di Scarperia e San Piero. Il tema è la scelta dei rappresentanti all’interno del consiglio dell’Unione. E la dirigente dell’ente mugellano ha giudicato la votazione effettuata dal consiglio scarperiese "inefficace e pertanto non valida". È accaduto che sia per la maggioranza che per le minoranze, sono stati votati tutti consiglieri di sesso maschile: Simone Magnolfi ed Enrico Marchi per il centrosinistra, e per le minoranze Rodolfo Cipollone e Giampaolo Giannelli, entrambi del centrodestra. Nessun rappresentante invece per l’altro gruppo di minoranza, Libera Sinistra in movimento, che invece, con l’alternanza uomo-donna, un posto lo avrebbe ottenuto. "Così non va bene" sostiene l’Unione, citando lo Statuto e una legge regionale. E considera nulla il voto e nomina in seno all’assemblea i consiglieri più votati alle elezioni di giugno. Ma il gruppo di centrodestra – che era riuscito a ottenere entrambi i posti riservati alle minoranze – non ci sta, ed esprime "vivo stupore e rincrescimento" per la nota dell’Unione dei Comuni. Non solo: disconosce la nomina d’ufficio del suo capogruppo Emanuele Camilletti (nella foto) e annuncia che i propri consiglieri che erano risultati eletti si presenteranno comunque alla seduta di insediamento del Consiglio dell’Unione, fissata per il 29 luglio. Il gruppo di centrodestra contesta la decisione della dirigente dell’Unione dei Comuni e fa riferimento a un comma dello Statuto della stessa Unione che recita: "Se la seconda votazione non è valida, i consiglieri di maggioranza procedono ad una terza votazione, che è valida anche se non risulta eletto nessun rappresentante di genere diverso da quello prevalente nel consiglio comunale". Secondo il centrodestra "tutto è stato fatto in piena legittimità, è valido ed efficace". Paolo Guidotti