REDAZIONE FIRENZE

Un piano per 155 nuovi dispositivi. E il Comune cambia le prese ’vecchie’

Il 70% degli impianti installati nel 2015, specifici per gli scooter, sono oggi inutilizzabili per i veicoli. Con l’estate l’arrivo dei primi apparecchi più moderni alcuni dei quali con potenze ancora più elevate.

Il 70% degli impianti installati nel 2015, specifici per gli scooter, sono oggi inutilizzabili per i veicoli. Con l’estate l’arrivo dei primi apparecchi più moderni alcuni dei quali con potenze ancora più elevate.

Il 70% degli impianti installati nel 2015, specifici per gli scooter, sono oggi inutilizzabili per i veicoli. Con l’estate l’arrivo dei primi apparecchi più moderni alcuni dei quali con potenze ancora più elevate.

Sta entrando nel vivo il piano del Comune per modernizzare e ampliare la rete delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici, avviato nel settembre scorso e oggi in piena fase operativa.

Il progetto, curato dalla società Be Charge (controllata da Plenitude) prevede due filoni principali: la sostituzione degli impianti obsoleti e l’installazione di 155 nuovi dispositivi ad alta potenza.

Attualmente sono 170 le colonnine attive nel territorio dell’area metropolitana, per un totale di 346 prese grazie al doppio allaccio presente in ciascuna struttura. Ma si tratta in larga parte di dispositivi installati nel 2015, progettati soprattutto per scooter e mezzi leggeri. Oggi, con l’aumento delle auto elettriche in circolazione, questi impianti risultano tecnologicamente superati: circa il 70% delle prese non è infatti compatibile con le necessità degli autoveicoli o è progettata per gli scooter. Da qui la decisione di intervenire in modo strutturale.

I primi lavori di sostituzione sono partiti a dicembre e riguardano 173 infrastrutture in servizio da circa dieci anni. Le nuove colonnine, alimentate ad almeno 25 kilowatt contro i 3 delle precedenti, garantiranno una ricarica molto più veloce e una manutenzione più efficiente. I tempi medi di attivazione si aggirano tra i due e i tre mesi. Attualmente sono una ventina le nuove colonnine già operative mentre le altre saranno progressivamente attivate nelle prossime settimane.

La seconda fase del piano, in partenza entro l’estate, prevede invece l’installazione di ulteriori 155 dispositivi, alcuni dei quali con potenze ancora più elevate (fino a 60 kilowatt) e collocati con più postazioni in uno stesso punto. L’obiettivo è raddoppiare il numero delle postazioni, aumentando la capillarità del servizio e adeguandolo alla crescente domanda di mobilità elettrica in città.

Accanto all’ammodernamento tecnologico, il piano prevede anche una nuova configurazione degli stalli per la ricarica. Gli spazi adiacenti alle colonnine saranno ridisegnati per risultare più accessibili agli autoveicoli e meglio riconoscibili: segnaletica orizzontale gialla con inserti verdi, un pittogramma della colonnina e nuova cartellonistica verticale. L’intervento mira a scoraggiare la sosta abusiva e a rendere più chiara la destinazione esclusiva di questi spazi.

"Si tratta di una novità molto attesa dai cittadini – aveva spiegato l’assessore alla Mobilità Andrea Giorgio – permetterà di avere una maggiore capillarità delle postazioni di ricarica per le autovetture e un maggior rispetto da parte degli altri utenti degli stalli riservati. Inoltre si ridurranno molto i tempi di ricarica che consentiranno l’utilizzo della stessa colonnina a un maggior numero di auto e quindi si potrà rispondere alla crescita dei veicoli elettrici della nostra città".

Insomma se da un lato c’è chi chiede una rete più capillare ed efficiente dall’altro Palazzo Vecchio sembra aver messo l’adeguamento strutturale nella parte alta della lista delle sue priorità.

Gabriele Manfrin