OLGA MUGNAINI
Cronaca

Un futuro bello e possibile. La promessa di “Terra“ e di Stefano Mancuso

La Pergola, lo spettacolo ha aperto il festival “Planetaria“ ideato da Accorsi e Gentili. In scena anche il botanico docente universitario e Sibilla, oracolo figlio dell’Ai.

Un futuro bello e possibile. La promessa di “Terra“ e di Stefano Mancuso

Un futuro bello e possibile. La promessa di “Terra“ e di Stefano Mancuso

Ci sarà un giorno in cui non avremo più bisogno delle auto per spostarci, i prati prenderanno il posto delle strade asfaltate, e i tanti alberi ripuliranno lo smog che respiriamo tutti i giorni. Un’utopia? No, qualcosa che sarà realtà entro duecento anni. E’ la promessa dello spettacolo Terra (sold out), che ieri sera al Teatro La Pergola ha dato il via a Planetaria, festival ideato da Stefano Accorsi, direttore artistico del teatro fiorentino, insieme a Filippo Gentili, per parlare di ambiente, climate change e sostenibilità, fra arte, spettacolo e scienza (fino a domani). In scena c’erano Stefano Accorsi e Vittoria Puccini, il botanico Stefano Mancuso e Sibilla, oracolo non umano frutto dell’intelligenza artificiale.

Professor Mancuso, avevamo capito che situazione del pianeta era grave.

"E lo è. Dobbiamo raccontare le cose come sono, senza però eliminare la speranza, perché le nostre azioni sono perfettamente in grado di riparare a tutto quello che abbiamo fatto di sbagliato. In questo spettacolo, che è a cavallo fra il presente e i prossimi 200 anni circa, raccontiamo infatti insieme a Sibilla, intelligenza artificiale, come avremo risolto i nostri problemi con l’ambiente".

Parola di scienziato?

"Non posso pensare che saremo una specie così stupida. Al momento siamo obnubilati, non riusciamo a vedere al di là del nostro naso. Ma prestissimo capiremo che dobbiamo cambiare atteggiamento. E lo faremo".

Lei è proprio ottimista.

"L’uomo ha già fatto tante volte nella storia queste stesse stupidaggini, si è comportato in maniera illogica e poi ha modificato e rettificato le sue azioni".

Da cosa nasce la sua fiducia?

"Guardi, se il nostro futuro dipendesse dal dover di colpo smettere di farci la guerra, avrei detto no, ce lo scordiamo, non cambieremo mai. Facevamo le guerre migliaia di anni fa e continueremo a farle. Ma in questo caso non si tratta di modificare i comportamenti più profondi dell’uomo, ma di cambiare una piccola parte delle nostre abitudini. E questo è possibile perché nel corso della storia lo abbiamo fatto tante volte e possiamo farlo ancora. In definitiva si parla di una questione scientifica e da questo punto di vista è l’unico campo dell’umanità che ha fatto grandi progressi. Ecco perché sono fiducioso".

Ci dica come saremo.

"Non utilizzeremo più le macchine per spostarci. Le auto saranno state un breve momento della nostra storia, un po’ come le carrozze. Molte delle strade asfaltate saranno eliminate e trasformate in natura. E soprattutto il pianeta sarà stato ricoperto di alberi. Questo avrà invertito il trend dell’anidride carbonica, portandoci tutti quanti a una condizione di nuova felicità".

Come ci sposteremo senza le auto?

"Con i mezzi pubblici, che saranno finalmente all’altezza della nostra fama scientifica. Nelle città avremo metropolitane, tramvie, mezzi aerei. Tutti quanti alimentati ovviamente solo da energie pulite. Va raccontato che tutti questi cambiamenti che ci renderanno più felici, la nostra vita quotidiana sarà più leggere e più divertente".

Un futuro bellissimo. Da scienziato conferma?

"Certo, non parliamo di fantascienza. Basterebbe volerlo fare e in poco tempo sarebbe reale".

Una cosa invece da fare subito?

"Gliene dico una e faccio una premessa: non sono vegetariano. Ma se tutti quanti, da domani, riducessimo del 25% il consumo di prodotti animali - un calo di cui non ci accorgeremmo nemmeno - e risparmieremmo immediatamente il 5% dell’anidride carbonica che produciamo ogni anno. Poi gliene dico un’altra: basterebbe che ognuno iniziasse a piantare alberi per quello che può e ridurremmo enormemente la CO2".

Lei ricorda sempre che dovremmo imparare dalle piante a risolvere i problemi.

"Loro li risolvono davvero, non come noi che li rimandiamo o li sfuggiamo".