REDAZIONE FIRENZE

Un figlio di Rifredi con il calcio nel cuore

Massimiliano Piani, geometra, sposato e con due bambine, era conosciutissimo nel rione: "Una persona d’oro, siamo distrutti"

Il destino in un attimo. Hai salutato la tua famiglia, una bella famiglia, più tardi metti in moto lo scooter, hai impegni di lavoro, guidi prudente. Regolare. E una persona non in condizione di guidare ti viene addosso con la sua macchina, lo schianto è violentissimo, irreparabile. E sei morto.

Massimiliano Piani, 49 anni, sposato con due figlie di 10 e 6 anni. Geometra con esperienza nel settore catastale, peritale, contrattuale e impiantistico. Esperto anche in amministrazioni condominiali, uno studio in via Locchi 15. Ma forse la sua vera passione era il calcio. Un ‘mister’. Dei più piccoli.

Lo ricordano soprattutto come un ragazzo innamoratissimo delle due figlie, dei bambini. Di Rifredi, la sua zona, forte ancora oggi di amicizie e solidarietà inossidabili.

"Rifredi perde davvero una gran brava persona" dice Fabio Giorgetti, consigliere comunale del Pd. "Io sono di poco più piccolo di lui, ho 46 anni. Dai 10 ai 20 anni siamo stati praticamente sempre insieme, lui e altri ragazzi cresciuti alla Madonnina del Grappa, ai nostri tempi vivaio della Fiorentina. Giocavamo al calciobalilla, lui era con quelli un po’ più grandicelli, però si stava sempre insieme e si respirava davvero un bel senso di appartenenza. Massimiliano aveva un fratello più piccolo, Francesco, lavora al Lamma. Porgo le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia, ho anche io due figlie, di 9 e 6 anni, le età delle sue, e provo un brivido e un dispiacere immenso anche per loro"

Della esperienza di Massimiliano come allenatore, da alcuni anni, alla polisportiva Rifredi parla frenando le lacrime e la commozione Marco Gualtieri, 40 anni, responsabile della sezione calcio della società dove nel pomeriggio e fino a sera i piccoli calciatori e i loro genitori, la tremenda notizia ormai di dominio pubblico, sono andati in sede a testimoniare il loro profondo dispiacere.

"Sono affranto. Rivedo Massimiliano a fare il corso per allenatori di giovani calciatori Uefa C, per conseguire il patentino. Aveva già allenato varie categorie, quest’anno i Giovanissimi A del 2006. Sorrido amaramente, ma con tenerezza al ricordo di un ragazzo vegetariano, un ragazzo che poteva apparire burbero, ma che aveva il cuore d’oro. Di una persona che tutti aiutava senza chiedere niente in cambio. Adesso, proprio adesso, tra le altre cose mi viene in mente il bellissimo ritiro estivo fatto coi ragazzi della società a Sestola".

giovanni spano