MASSIMO
Cronaca

Un confronto sull’inclusione all’Educandato

Massimo Arcangeli Il rifiuto di un pubblico confronto, e la pretesa di impartire lezioni sul “pensiero unico“ dall’alto dei suoi monologhi esteriori,...

Arcangeli

Il rifiuto di un pubblico confronto, e la pretesa di impartire lezioni sul “pensiero unico“ dall’alto dei suoi monologhi esteriori, la dicono d’altronde tutta su un personaggio che è arrivato perfino a negare, in più occasioni, ciò che lui stesso ha scritto. La bella notizia è in realtà doppia. Il presidente dell’educandato, Giorgio Fiorenza, con cui ho parlato ieri, secondo il quale i volantini che davano conto della presentazione non avrebbero avuto valore “ufficiale” (ci si chiede allora chi li abbia fatti circolare), si è impegnato a realizzare a breve un evento sull’inclusione e mi ha invitato a partecipare. Un gesto per smorzare le polemiche, che ho apprezzato. Ho perciò accettato molto volentieri: a Firenze, il primo aprile dell’anno passato, ho peraltro lanciato all’interno del Festival dell’Italiano e delle Lingue d’Italia, col sostegno del Comune e della Regione Toscana, e il coinvolgimento dei giovani membri del Parlamento degli Studenti istituito presso il Consiglio regionale, una giornata nazionale dedicata proprio all’inclusività. L’evento all’educandato sarà un altro piccolo passo avanti a sostegno di una battaglia in difesa dei diritti delle persone contro tutte le forme di discriminazione su cui non si deve neanche pensare di poter abbassare la guardia. La nostra è una democrazia, e chi, con indosso una divisa, rivendica il diritto all’odio e al disprezzo nei confronti di minoranze “non normali”, minando alle sue basi proprio lo Stato democratico, si chiama automaticamente fuori da ogni idea, anche la più elementare – mi pare evidente – di democrazia. L’aberrante diritto di una presunta maggioranza di discriminare quelle minoranze, che fa riaffiorare, coi loro tragici effetti, le rivendicazioni razziali di superiorità del Novecento, farebbe arrossire di vergogna chiunque si riconosca nei valori di un paese civile fondato sui principi di una Costituzione che è fra le più belle del mondo.