PAOLA FICHERA
Cronaca

Uffizi, l'ex direttore Natali va in pensione. Il video ironico del suo addio

La passeggiata con a fianco i grandi della storia di Firenze. Poi il messaggio: "Tutti liberi"

Un'immagine del video dell'ex direttore degli Uffizi Natali

Firenze, 2 settembre 2016 - Che dopo 35 anni di lavoro nella Galleria degli Uffizi, il direttore Antonio Natali se ne andasse senza lasciare ai posteri almeno un segnale fra il divertito e il polemico, era, effettivamente impossibile. E infatti ieri, il direttore «del museo più bello e più amato del mondo» ha diffuso un breve video del suo ‘addio’ alla Galleria per conclamata pensione visto che due giorni fa ha lasciato il suo ufficio e il 29 settembre compirà 65 anni.

Rifiutando a priori anche la sola idea di simil-piagnucolosi rinfreschi, guardando il suo ufficio ormai vuoto dei tanti libri che lo hanno riempito in tanti anni ha chiamato l’amico regista Vincenzo Capalbo per trovare un modo «allegro e autoironico», sono parole sue, per uscire ufficialmente da quella scena.

Meno di due minuti (VIDEO) per un «Incredible Florence» che strappa il sorriso. Come è nata l’idea? «Quando ho visto la stanza vuota e mi sono ritrovato in mano con l’ultimo scatolone – ammette – un po’ di magone mi è preso. E ho pensato che serviva una scossa. Così ho chiamato Vincenzo e in meno di una giornata abbiamo fatto tutto». A Natali piaceva «l’idea della panchina alla Forrest Gump». «E per il resto – racconta – ci siamo reciprocamente ispirati con Vincenzo». Allora scatolone in mano e uscita secondaria di via della Ninna, nel video Natali fa un breve passaggio davanti all’ingresso ufficiale della galleria e raggiunge la prima panchina disponibile ai giardinetti.

E qui sbriciola pane per i piccioni che come lui «sono liberi». Ma via via che Natali si allontana dagli Uffizi lo seguono Cosimo I, Lorenzo il Magnifico, Michelangelo, Vasari e Leonardo che si fermano al suo fianco intorno alla panchina con aria interrogativa. Qualche secondo poi spariscono tutti e appare la scritta: «Tutti liberi». Che voleva dire? «Che ora che non ci sono più io – spiega ridendo – anche loro sono liberi».

Un'eredità non proprio facile, quindi, per il suo successore straniero Eike Schmidt (tedesco trapiantato negli Stati Uniti) voluto dalla rivoluzione del Ministro Franceschini. Perchè se Cosimo I, Lorenzo il Magnifico, Michelangelo e Vasari se ne vanno con Natali («ma – ride – in realtà mi sono dovuto accontentare dei costumi che già esistevano per i figuranti, sennò avrei voluto con me anche il Rosso Fiorentino») vuol dire, simbolicamente, che poco rischia di restare in mano all’‘innovatore’ Schmidt che finora, fra megafoni multati e rivoluzione del corridoio vasariano, ha collezionato solo – per restare sul piano ironico – incresciosi sgambetti.