Uccise il rivale a coltellate: 12 anni a Leba

L’omicidio durante una lite fuori dal kebab di piazza Matteotti. La vittima, Tommaso Dini, agente immobiliare, aveva 50 anni

Uccise il rivale a coltellate: 12 anni a Leba

Uccise il rivale a coltellate: 12 anni a Leba

La notte del 27 marzo dell’anno scorso, uccise il rivale in un duello fuori da un locale di piazza Matteotti, a Scandicci.

Condanna “soft“ per Ilir Leba, il 49enne albanese, trapiantato a Scandicci, accusato dell’omicidio dell’agente immobiliare Tommaso Dini, 50 anni.

Il gup, Sara Farini, ha inflitto dodici anni all’imputato, che, assistito dagli avvocati Neri Cappugi e Cesare Martucci, aveva optato per il giudizio abbreviato. Più o meno la stessa pena richiesta dal pm Carmine Pirozzoli, che aveva chiesto undici anni e mezzo per l’accusa di omicidio volontario e un anno per il porto abusivo dell’arma, un coltello, utilizzato per colpire ripetutamente Dini. Il quale morì alcune ore dopo all’ospedale di Torregalli, dove era giunto in condizioni disperate.

Il tribunale ha inoltro disposto provvisionali per complessivi 260mila euro alla moglie, la madre e il fratello della vittima. Da qualche mese, Leba, padre e marito, non è più detenuto a Sollicciano ma sta scontando una misura cautelare ai domiciliari.

L’omicidio fece molto scalpore, ma nel processo, i difensori di Leba sono riusciti ad attenuare la posizione dell’imputato non solo grazie allo sconto previsto dal rito.

Non era infatti contestata l’aggravante dei futili motivi, e il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche. C’erano ruggini pregresse tra Dini e Leba: i due avevano infatti avuto rapporti per l’acquisto di un appartamento da parte della suocera dell’imputato. L’operazione era stata contestata dagli acquirenti per alcune imperfezioni presenti nell’immobile.

Prima della notte dell’omicidio, c’era stato un altro incontro in una rosticceria fra l’albanese e Dini e in quell’occasione, è stato appurato in un supplemento d’indagine, l’agente immobiliare avrebbe messo ko con dei cazzotti il muratore.

La sera dell’aggressione, i due si incontrarono fortuitamente dal ’kebabbaro’ di piazza Matteotti - dove Leba si era recato a prendere una birra e il Dini si trovava in compagnia di un amico - e si agganciarono di nuovo.

Una telecamera ha ripreso interamente l’aggressione e quelle immagini, acquisite dai carabinieri di Scandicci che in poche ore identificarono Leba, sono finite agli atti del procedimento. Oltre alle coltellate, ci fu anche una sorta di sfida fra i due. Prima che la situazione degenerasse. Almeno otto i fendenti che fecero arrivare Dini all’ospedale in arresto cardiocircolatorio. neanche un intervento chirurgico riuscì a salvarlo.

Stefano Brogioni

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