
L'insegna dell'albergo in via Iacopo da Diacceto
Firenze, 2 gennaio 2021 - Passa la mano l’hotel Londra di via Iacopo da Diacceto che il 24 dicembre è stato rilevato dal fondo patrimoniale francese Eurazeo Patrimoine tramite la filiale Grape Hospitality. Il fondo ha acquisito da Immofin spa il 100% del capitale di Albergo Londra spa, proprietaria della sede e titolare della gestione dell’hotel. Immofin fa capo all’imprenditore Aldo Grassi, fondatore della catena di supermercati Superal e che a Firenze ha gestito fino ad alcuni mesi fa l’hotel Villa La Vedetta. A Eurazeo fanno capo 88 hotel e 5 ostelli diffusi in 8 paesi. Fra essi un albergo a Bologna e uno a Roma, dove a primavera sarà aperta una struttura da oltre 200 camere in zona Vaticano. L’hotel Londra, 4 stelle, ha 166 camere, ristorante, sale da convegni, meeting rooms. I dipendenti sono 40, oltre l’indotto. «L’hotel chiuse a marzo con l’inizio della pandemia, ha lavorato a settembre e ottobre e ha necessità di rinnovo e aggiornamento per restare al passo con i tempi. Eurazeo ci ha contattati dichiarandosi disposto a rilevare sede, azienda e maestranze e l’affare si è concluso» spiega Ferdinando De Feo, a.d. di Immofin. Un altro pezzo di Firenze passa in mani straniere. «Guardiamo al bicchiere mezzo pieno, ovvero al programma di Grape Hospitality con investimenti, rilancio e assorbimento dell’organico. Il Londra ha un futuro assicurato, con standard superiori alla media del territorio». C’è un rammarico, per la proprietà? «Se il governo, dopo la pandemia, avesse consentito finanziamenti bancari a lungo termine - di circa 20 anni - forse il Londra sarebbe rimasto a noi. Ma il rientro in sei annualità al massimo, interessi compresi, come consentito dai parametri in vigore rende irrealizzabile un investimento del genere». In questo, la condizione del Londra è identica a quella di moltissimi hotel che in tutta Italia stavano per avviare o hanno in corso ristrutturazioni. A lanciare l’allarme è stata Federaberghi, col presidente nazionale Bernabò Bocca e con il presidente regionale Francesco Bechi in una recente intervista a Nazione.it Quando si prevede che il turismo torni a regime? «Il 2021 sarà un duro anno di passaggio, dal 2022 inizierà la ripresa ma, fra vaccino e ripartenza degli spostamenti, il turismo dovrà attendere altri due anni per raggiungere i livelli del 2019 - spiega Aldo Grassi, presidente e azionista unico di maggioranza di Immofin - il Londra riempiva in media il oltre l’80% delle camere con circa il 75% di stranieri. Con i nuovi investimenti queste performances sono destinate a migliorare, soprattutto in termini di ricavi medi, in calo negli ultimi anni». Come sarà il turismo post covid? «Firenze è un brand mondiale e ogni turista ambisce a visitarla. Piuttosto, è un’incognita il futuro del turismo congressuale, ora che si è testata l’efficacia delle riunioni e dei convegni a distanza. Si dovrà poi tener conto dei cambiamenti sociali indotti anche dallo smart working. Avranno un futuro le sale congressi, o potrebbero o essere trasformate in uffici per addetti a distanza, impossibilitati ad operare da casa?». Aldo Grassi investirà ancora negli hotel? «Il mio gruppo possiede Il Negresco a Forte dei Marmi e il Thel’Hub hotel a Milano. Riacquisterei una struttura a Firenze, magari più piccola che impegni minori investimenti rispetto al Londra. Dagli hotel e da Firenze è difficile, staccarsi». p.c.