REDAZIONE FIRENZE

Truffa dello specchietto. Camionista finisce nei guai

I carabinieri hanno notato lo scambio di denaro tra i due conducenti. Accertato il raggiro del finto incidente hanno denunciato il guidatore .

Il ‘copione’, ormai, era collaudato ma stavolta a sventare la cosiddetta "truffa dello specchietto" sono stati i carabinieri di Figline. Durante un quotidiano servizio di controllo del territorio effettuato nei giorni scorsi, infatti, l’attenzione dei militari dell’Arma è stata attirata da due veicoli fermi in una piazzola di sosta, in località Ciliegi di Reggello. In particolare, non è passato inosservato alla pattuglia lo scambio di denaro fra i conducenti dei mezzi. Scenario insolito che i carabinieri hanno voluto approfondire decidendo di verificare che cosa stesse accadendo in quel momento nella piazzola. I sospetti che potesse trattarsi di un ennesimo episodio di truffa infatti erano consistenti e sono stati confermati quando è emerso che uno dei due conducenti, alla guida di un furgone, si era appena fatto consegnare la somma, consistente, di 440 euro in contanti dall’altro automobilista.

In più, lo stesso autista del furgone è stato trovato in possesso di un gessetto di colore nero, con tutta probabilità utilizzato poco prima per simulare un finto danneggiamento sulla fiancata del proprio mezzo. Un incidente, in realtà, mai accaduto ma per il quale, evidentemente, è stato chiesto un risarcimento in denaro subito senza dover chiamare in causa le rispettive assicurazioni per evitare aumenti delle tariffe. Questo, comunque, lo schema classico in questi casi. L’uomo, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Firenze. Per una volta, dunque, è stata stroncata sul nascere una truffa che, purtroppo, negli ultimi anni è sempre più frequente.

Lo schema seguito dai malviventi, molti dei quali anche in trasferta da altre regioni, è sempre lo stesso: si simula un incidente (magati proprio il danneggiamento di uno specchietto) anche attraverso il rumore effettuato da un colpo dato sulla fiancata di un mezzo. Poi, prima che la vittima della truffa possa scendere dall’auto per verificare il danno, in molti casi i malfattori hanno il tempo di disegnare sulla fiancata del mezzo una riga nera per evidenziare concretamente un urto che, in realtà, non è avvenuto, per il quale si chiede una somma di denaro senza far intervenire le assicurazioni. In diverse circostanze le vittime di questi episodi sono anziani ma, in realtà, i tentativi di estorsione stanno riguardando anche persone più giovani. Per tutti l’accortezza da adottare è quella di proporre invece un iter corretto per la gestione dell’incidente o di minacciare di chiamare le forze dell’ordine: in questi casi, nella stragrande maggioranza delle situazioni, gli autori della truffa scompariranno.