REDAZIONE FIRENZE

Trombosi dopo il vaccino, salvati a Careggi dalla Vitt

Due fiorentini arrivati al pronto soccorso e diagnosticati in tempo, curati e appena dimessi

Rossella Marcucci, professore associato di Medicina interna all’Università

Firenze, 21 giugno 2021 - Professoressa Marcucci, due pazienti giunti a Careggi avevano sviluppato la Vitt, una patologia subdola, una trombosi multisede che come esordio può manifestarsi con quella dei seni venosi cerebrali ma anche agli arti inferiori. 

"Si sta cercando di diffondere il più possibile il protocollo tra gli operatori sanitari dei pronto soccorso. E’ fondamentale che la malattia venga riconosciuta immediatamente per l’importanza dell’intervento tempestivo salvavita che consente di bloccare la reazione autoimmune dell’organismo prima che che le complicanze trombotiche siano troppo avanzate".

Quanto tempo dopo il vaccino potrebbe insorgere questa malattia?

"I sintomi che possono insospettire prima di arrivare a diagnosi hanno un tempo d’insorgenza che mediamente varia da 5 a 20 giorni dopo la prima somministrazione del vaccino a vettore virale".

 

Quali i sintomi che possono mettere in allarme?

"I pazienti che manifestano forte mal di testa, frequentemente associato a sintomi neurologici (come fotofobia, visione sdoppiata o altri problemi), dolori addominali importanti, una gamba gonfia, difficoltà a camminare, fiato corto, a seconda della severità dei sintomi devono rivolgersi subito al medico di famiglia o al pronto soccorso".

 

E dopo, gli esami

"Per sospettare la Vitt basta un prelievo del sangue, se ci sono poche piastrine i pazienti devono essere precauzionalmente tenuti in osservazione anche se la manifestazione non è ancora importante. Si deve infatti verificare la presenza di manifestazioni trombotiche in più sedi".

 

La malattia può sviluppare molte manifestazioni tromboniche, sino a comporre un quadro che poi non si riesce più a controllare. Per questo bisogna intervenire tempestivamente, ma come?

"La cura funziona ed è efficace se il quadro clinico non è degenerato. Vengono somministrati immunoglobuline e anticoagulanti alternativi all’eparina che potrebbe peggiorare la situazione".

 

I due pazienti dimessi venerdì da Careggi sono stati ricoverati sei e dieci giorni. La risposta dei trattamenti è abbastanza rapida.

"Nel giro di qualche giorno le piastrine tornano a livelli normali. Anche se, in base al protocollo, i pazienti devono continuare a prendere anticoagulanti per tre mesi a domicilio".