ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Tramvia e reperti archeologici. Le ditte chiedono un’altra proroga. Il Comune: “Ma il cronoprogramma non cambia”

Il provvedimento della Direzione Ambiente è stato firmato a inizio settimana e scadrà alla fine dell’anno. A rallentare i lavori, alcune prescrizioni della Soprintendenza e i rilievi su un antico bastione del ’500.

Tramvia e reperti archeologici. Le ditte chiedono un’altra proroga. Vacs senza pace, si slitta ancora

Il basamento dell’antica fortificazione del ’500 ritrovato tra il Parterre e piazza Libertà a febbraio

Firenze, 28 agosto 2024 – Le ditte impegnate nella realizzazione della Variante centro storico – la linea tramviaria che collegherà la Fortezza a piazza San Marco e a viale Matteotti – hanno chiesto al Comune un’estensione fine a fine anno della deroga "ai limiti acustici" per completare tutte quelle "lavorazioni rumorose" che non è stato possibile portare a termine nei tempi previsti per una serie di motivi. Tra questi, riporta il provvedimento della Direzione Ambiente firmato lunedì scorso, ci sono gli "imprevisti ritrovamenti archeologici e le prescrizioni delle Soprantindenza". Ma andiamo per gradi.

Ad impegnare maggiormente i tecnici di piazza Pitti, a causa dei rilievi, è stato sicuramente il rinvenimento, tra l’Arco e il Parterre, dei basamenti delle fortificazioni cinquecentesche della città, abbattute per la riqualificazione e la sistemazione di piazza Libertà non dal Poggi ma dai Granduchi. Quei resti, dopo esser stati fotografati e catalogati dagli archeologi della Soprintendenza, sono stati ricoperti. "A fine gennaio nei lavori della tramvia in piazza della Libertà a ridosso dell’Arco di trionfo dei Lorena è stato ritrovato uno dei bastioni cinquecenteschi delle fortificazioni con paramento esterno in blocchetti di pietra albanese chiara e riempimento in terra – spiega la soprintendente Antonella Ranaldi – Le fortificazioni vennero quindi rasate per la costruzione dell’Arco realizzato nel 1738 con l’arrivo a Firenze dei Lorena e poi nell’aspetto che assunse la piazza nel 1865. I binari del tram sono stati appena rialzati, quasi impercettibilmente, per non intercettare le belle strutture ritrovate che con l’occasione sono state rilevate e documentate".

Il bastione ritrovato faceva parte del baluardo realizzato da Cosimo I che cingeva e proteggeva l’antica Porta San Gallo, ovvero l’ingresso alla città da nord. L’opera si inseriva nel piano per rinforzare le mura nei punti più strategici e vulnerabili. Senza dimenticare, poi, il ritrovamento delle ghiacciaie medicee, venute alla luce tra la stessa piazza e viale Don Minzoni, e alcuni resti di case medievali agli inizi di via La Pira, di fronte al Rettorato dell’Università di Firenze. Anche in viale Spartaco Lavagnini, durante i lavori per la sostituzione dei sottoservizi, sono emersi edifici di epoca romana, una necropoli e tracce delle mura trecentesche. Mentre in piazza Libertà sono state trovate le fondazioni di abitazione del XVIII secolo. Rinvenimenti, questi, che hanno causato uno stop and go ai lavori della tramvia per dare modo agli archeologi di fare ricerche su quel patrimonio sommerso dalla terra e dall’asfalto.

Le prescrizioni arrivate da piazza Pitti, invece, hanno riguardato le lavorazioni davanti alla chiesa di San Marco e al Convento del Savonarola. Gli operai, per evitare di danneggiare gli affreschi del complesso museale, hanno dovuto cambiare la metodologia degli interventi. Per cui sono stati fatti a mano e non con martelli pneumatici e ruspe. Negli scavi per la posa dei binari, infine, sono state rinvenute strutture di cemento-amianto non censite: si trattava per lo più di scarichi e altro materiale.

Il Comune intanto fa sapere che la determina della Direzione Ambiente è in realtà una proroga tecnica della deroga ai limiti acustici. Il rilascio della proroga non equivale uno slittamento dei lavori né alla proroga dei termini contrattuali. Resta quindi valido il cronoprogramma concordato. Con la conclusione dei cantieri impattanti sulla mobilità a metà settembre.