
Andrea Bocelli si esibisce alla festa per i 10 anni di Toscana Aeroporti
Firenze, 4 giugno 2025 – Toscana Aeroporti, guidata da Marco Carrai, ha festeggiato i dieci anni il primo giugno. Presidente, qual è la soddisfazione più grande e quale la delusione?
“Dieci anni sono un traguardo importante soprattutto per chi ci ha sempre creduto. Mettere insieme Pisa e Firenze, in battaglia dal Medioevo, sembrava un’impresa folle, invece ci siamo riusciti grazie al sostegno degli azionisti e alla lungimiranza della politica. Ecco, aver concluso questa operazione è la più grande soddisfazione di questi dieci anni, paradossalmente collegata anche alla più grande delusione. Mi riferisco al fatto che ancora qualcuno non ha capito il valore aggiunto di questo sistema aeroportuale”.
Dove vede la società fra dieci anni?
“Impossibile dirlo oggi. Nei settori dove la tecnologia è predominante si sbagliano le previsioni a un anno, figuriamoci a dieci. Di sicuro mi auguro e farò di tutto perché la società sia al passo con i tempi e al servizio del territorio, perché Toscana Aeroporti vive se il territorio è attrattivo. Noi forniamo un servizio”.
E che città vede con l’aeroporto ampliato, se dovessero arrivare le autorizzazioni?
“Intanto spero che il se diventi un sì a breve. Io vedo le città in generale come fulcro del futuro della civiltà. È un po’ il ciclo della storia, all’apice del successo c’è sempre una decadenza ma nella storia la ripresa è sempre passata dalle città, dalle comunità. Auguro alla politica di essere lungimirante per capire i segni dei tempi che mai come in questo periodo, con l’accelerazione tecnologica, stanno cambiando così velocemente”.
Perché i Comuni della piana e Prato continuano a dire no all’ampliamento secondo lei?
“Non entro in questioni che sono strettamente politiche. Noi abbiamo risposto, credo e spero in modo puntuale, alle richieste dei vari enti preposti alle autorizzazioni. Loro ci diranno se abbiamo fatto le cose in modo giusto e corretto”.
C’è stato un momento in cui le difficoltà nel realizzare l’ampliamento hanno portato la proprietà a mettere in dubbio l’investimento su Firenze?
“No. La Toscana e Firenze sono un brand su cui si può sbagliare nel breve, ma è difficile farlo nel medio lungo periodo”.
Da presidente e fiorentino dove le piacerebbe poter volare da Firenze in futuro?
“A Mosca, Tel Aviv, Kiev e la Palestina. Significherebbe che il mondo ha trovato la pace. Cosa molto più importante di tutto il resto”.
In città si dibatte molto sull’overtourism. L’obiettivo di Toscana Aeroporti è aumentare di due milioni in dieci anni i passeggeri a Firenze e altrettanti a Pisa. Non si sente un po’ ’responsabile’ dei problemi della città?
“L’overtourism è un problema serio. Basti pensare a Venezia dove le file ai tornelli rimbalzate sui social media hanno fatto frenare il turismo, oppure a Taormina dove una serie Netflix ha fatto impazzire il turismo tanto che Delta ha annunciato cinque voli settimanali per Palermo. I mutamenti tecnologici stanno guidando questi tempi: sta a Firense, patria dell’Umanesimo, rimettere al centro l’uomo, la vivibilità e la sua qualità. Noi ’responsabili’ dell’overtourism? Diamo un servizio, non facciamo selezione di chi può venire o meno a Firenze o Pisa”.