
Il portavoce di ’Salviamo Firenze X viverci’, Massimo Torelli
"Non solo i fiorentini, gli italiani in generale stanno soffrendo. Perché il turismo si porta via le loro case". Massimo Torelli, una vita nelle trincee pacate della sinistra, crede ora in una rivoluzione composta, non bellicosa, ma solida quello sì. Crede nell’onda che cresce.
Un po’ quest’onda che sta facendo di Firenze apripista di una battaglia nazionale? "Non abbiamo aperto nessuna pista, diciamo che forse abbiamo avuto più visibilità avendo fatto la prima protesta della keybox in concomitanza con il g7 del turismo a Firenze".
A proposito di G7 Santanché si è detta favorevole a incontrare i rappresentanti di questi movimenti. "Non è che il ministro deve confrontarsi con noi. Piuttosto pensi a rendere operative quelle norme, che seppur blande, ha varato sul turismo. Io ad esempio, girando per Firenze, vedo che ancora tutti sono abituati alla giungla".
In che senso? "Sia i gruppi imprenditoriali che i singoli che gestiscono gli affitti sono completamente impreparati alle nuove regole. Se non si parte dalla base, le targhette Cin per dire, non si va da nessuna parte. In città ci sono 14mila locazioni turistiche da controllare. Quanto tempo potrebbero impiegare i vigili a effettuare le verifiche?".
Insomma, andamento lento? "Direi di sì. Io apprezzo gli sforzi dell’amministrazione comunale ma un conto è il quadro generale delle norme che può richiedere tempo, altra cosa sono le soluzioni che si possono trovare in un attimo".
A cosa fa riferimento? "Beh, l’assessore Vicini prima dice ’Subito via le keybox’. Poi ’Datemi un altro mese’. E così via. Per fare un’ordinanza basterebbe mezz’ora".
Lei è in prima linea da decenni. Non c’è solo il tema casa nelle sue battaglie. "Io vengo dalla Pantera, il movimento universitario degli anni ’90. Lì mi sono tolto le soddisfazioni più grandi, forse anche perché da giovani tutto sembra più bello".
Cosa fece? "Quando il ministro Berlinguer introdusse il numero chiuso nelle università mi attivai subito. Spinsi tanti giovani a fare ricorso al Tar. Ecco, io credo di aver contribuito a migliorare la vita di tante persone".
Poi arriva l’esperienza del social forum fiorentino? "Ho cinquantasette anni, ho fatto tanet cose, da ’Firenze città aperta’ ai movimenti. Vede io vengo dal Pci..."
Ma... "Ma questa sinistra ha già perso troppo tempo. Tatticismi, veleni".
Invece lei dice che bisogna agire? "Ripartire dalle cose concrete".
Pensa che si siano persi di vista i diritti sociali? "Ne sono certo. E la casa è uno di quelli, il più importante. E’ trasversale, riguarda tutti. Ma lo sa quanto deve guadagnare una persona per vivere a Firenze?".
Almeno duemila euro. "Faccia anche tremila".
Addirittura? "Un bilocale in affitto costa più di mille euro".
Troppo. "Se un vecchio rimessaggio in zona Santa Croce, che di fatto è un basso come quelli che ci sono a Napoli e che con una scelta sciagurata ha avuto l’abilitazione agli affitti brevi, frutta 30mila euro l’anno vuol dire che le cose non vanno più bene".
Emanuele Baldi