
Tommaso, "don fair play". Il terzo tempo di civiltà
Festa grande al centro tecnico di Coverciano per la conclusione dell’iniziativa ‘Terzo Tempo’ nel campionato di Terza categoria, promossa dal Comitato Toscana Figc-Lnd insieme al diacono Tommaso Giani. È stata una delle novità più interessanti di questa stagione, che ha coinvolto i campi da gioco di tutte le province per offrire alla fine della gara un terzo tempo a sorpresa alle due squadre che avevano appena finito di sfidarsi sul rettangolo di gioco. Più di 60 società coinvolte, per un evento che ha avuto successo a livello regionale e risonanza nazionale. All’Auditorium di Coverciano sono state ripercorse tutte le tappe grazie a foto, video, interviste, e le parole del diacono Giani, vero motore della manifestazione. Spettatore d’eccezione: Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori.
A spiegare le finalità dell’iniziativa è il presidente regionale Figc-Lnd Paolo Mangini: "Lo scopo principale è stato quello di stemperare gli animi – spiega –, di far dialogare i calciatori che erano stati avversari fino a pochi minuti prima, di raccontare le storie del nostro territorio, di riportare il calcio alla sua essenza primaria. Quella di uno sport e di un gioco che ha l’obiettivo di superarsi senza mai diventare una guerra".
Inoltre Mangini tiene a precisare: "Abbiamo cercato e voluto mettere in risalto i veri valori del calcio di base dilettantistico, quali passione, divertimento, partecipazione, sacrificio. E ora appuntamento per la prossima stagione coinvolgendo le società che quest’anno non hanno partecipato". Un’idea che vuole lasciare una traccia positiva per trasmettere valori sani ed educativi. "Ogni fine settimana - spiega il diacono Giani - sono stato presente su un campo della Toscana in Terza categoria, per portare un concreto simbolo di amicizia, serenità e rispetto delle persone e degli avversari. Per le società è una sorpresa perchè non sono avvertite in precedenza. Arrivo al campo con largo anticipo sull’inizio della partita, parlo con le persone per costruire un rapporto, assisto alla partita e al termine il terzo tempo con rinfresco e merenda per tutti che porto io, grazie al sostegno del Comitato e di alcune aziende. L’obiettivo è tracciare una strada per il futuro e lasciare degli insegnamenti di fratellanza, con la speranza che tante società decidano di seguire il mio esempio".
Francesco Querusti