Tommaso Carmignani
Cronaca

Tomaso Montanari sindaco di Firenze? “No, grazie. Resto rettore a Siena”

“Il mio mandato scade nel 2027”. Ma nel campo progressista si lavora a un nome e nel Pd locale, al momento, manca l’accordo

Il rettore dell'università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari

Firenze, 6 novembre 2023 – "Tranquilli amici, il mio mandato da rettore scade nel 2027”. Ci scherza, chiosa e sorride. Tomaso Montanari candidato sindaco a Firenze? A sentir lui, pare proprio di no. L’ipotesi, rilanciata da indiscrezioni di stampa, non trova conferme nel diretto interessato. Lui, che qualche mese fa balzò alle cronache per la scelta di non porre la bandiera a mezz’asta all’università per stranieri di Siena per onorare la morte di Berlusconi, pareva uno dei nomi in ballo.

E invece no. La sua risposta alle indiscrezioni che parlano di un pressing da parte dei Cinque Stelle per candidarlo a Palazzo Vecchio è chiara. Certe voci, dice lui, servono a "esorcizzare una mia candidatura a sindaco di Firenze: niente panico, simpatici amici, il mio mandato di rettore scade nel 2027", chiosa ironico. Ambienti parlamentari del Movimento 5 Stelle spiegano che il dossier non è ancora sul tavolo e che, al momento, con gli alleati si è parlato soltanto delle regionali. Nel 2024, infatti, si voterà per il rinnovo delle giunte di Piemonte, Sardegna, Umbria, Abruzzo e Basilicata. In Toscana, però, tra i Comuni in ballo c’è Firenze.

E così a nessuno, nel campo progressista, sfugge che strettamente legato a questi dossier è il nodo del successore di Dario Nardella a Palazzo Vecchio. Tra i nomi che vengono fatti c’è quello dell'assessora all'istruzione e welfare Sara Funaro, gradita dal sindaco uscente Dario Nardella. Ma della partita potrebbe essere anche la renziana Stefania Saccardi, vice presidente della giunta Giani. Più difficile che sia lo stesso Giani a candidarsi perché questo vorrebbe dire mettere in gioco la Regione con il rischio di consegnarla alla destra.

Per il M5S, il rincorrersi di voci sul possibile candidato del fronte progressista risponde più a una sfida in corso all'interno del Pd che non a un 'braccio di ferro' all'interno degli alleati potenziali. La linea della segretaria Elly Schlein rimane quella di rispettare l'autonomia dei livelli territoriali del partito, salvaguardando il lavoro fin qui fatto per la costruzione di una coalizione ampia che rappresenti una alternativa credibile al governo della destra. Una linea ribadita anche dal segretario toscano del Pd Emiliano Fossi che, in queste ore, è alle prese con il fango che ha invaso diversi comuni della regione a causa delle piogge delle ultime ore.

"Il Pd in città ha l'ambizione e la forza per mettere a disposizione della coalizione candidature a sindaco di alto profilo e competenza, ma ha anche la volontà di aprirsi al coinvolgimento delle personalità migliori che la nostra città può offrire per costruire insieme una proposta politica convincente”, dice Fossi. Che aggiunge. “Ha ragione Montanari quando dice che sul Pd e sulle forze progressiste c’è la responsabilità grande di costruire una coalizione per Firenze attorno a un’idea di società e di città”.

"E' la sfida che abbiamo davanti – dice ancora Fossi – perché si chiude una stagione e dovremo aprirne una nuova in cui rilanciare la nostra azione di governo con nuove priorità a fronte di una città che è cambiata in questi anni. Ecco perché stiamo lavorando in primis sul programma e sulla coalizione che vogliamo sia ampia e vincente, capace di rappresentare un argine e un'alternativa solida alla destra. Il nome arriverà dopo questo sforzo"