
Vai al lavoro, apri il bar, pensi che sarà una domenica mattina tranquilla e ti ritrovi con la testa spaccata, sangue e dieci punti di sutura a S.Maria Nuova per una bottigliata sulla testa tirata da un balordo che ti porta via 300 euro. Marco Bechini, 63 anni, titolare del "Caffè Michelangiolo" di via Ghibellina 116 r è amareggiato. Se non altro il balordo, un 25enne di origini eritree è stato arrestato dalla polizia. Entrato poco dopo le 8, aveva chiesto un caffè e di poter andare in bagno. Ne è uscito che sembrava un’altra persona: alterato, si è avvicinato alla cassa: "T’ammazzo, t’ammazzo" ha urlato a Bechini, in mano una bottiglia di birra vuota, usata per colpirlo. Poi ha infierito con pugni e calci: Bechini gli ha dato il portafogli, il giovane ha preso 300 euro, se ne è andato. La polizia è arrivata con due volanti, un equipaggio ha soccorso Bechini col 118; l’altro ha perlustrato via Verdi, Santa Croce e ha rintracciato il sospetto in piazza de’ Peruzzi: aveva parte dei soldi (180 euro) e due dosi di coca: arrestato per rapina e denunciato e detenzione di stupefacente, dovrà rispondere anche di lesioni personali. Solidarietà a Bechini da Francesco Torselli, capogruppo FdI in Consiglio Regionale. "Ormai a Firenze non esiste ora del giorno in cui i residenti e i commercianti possano stare tranquilli. Auguriamo al gestore del bar pronta guarigione. Siamo stufi di dover commentare questi episodi. Cosa è diventata Firenze? Il centro somiglia più ad una favela che alla culla del Rinascimento. L’ennesima aggressione testimonia il fallimento delle politiche immigrazioniste della sinistra toscana, la fasulla integrazione. Non è più tempo di soluzioni soft per garantire la sicurezza. Occorre la presenza costante di militari e forze dell’ordine. Urgente che in Toscana sia aperto un Centro permanente per i rimpatri: chi costituisce una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica deve essere espulso".
g.sp.