Ticket, 6mila evasori L’Asl invia i verbali Certificata l’esenzione senza averne diritto

L’azienda sanitaria conta di recuperare un milione e 740mila euro per le false autodichiarazioni del 2018. Ci sono 60 giorni di tempo per pagare. Chi è vittima di errore può inviare la documentazione

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I furbetti del ticket. Quasi seimila persone nel 2018 hanno autocertificato redditi così bassi da essere esentati dal pagamento del ticket di compartecipazione alla spesa sanitaria. Peccato che ai controlli siano risultate false.

Vero che la sanità ha mille pecche, ma il sistema sanitario pubblico è una gran cosa che si regge ormai su gambe sempre più fragili logorate da investimenti che si assottigliano e da un’esuberanza di richiesta. I furbetti dell’autocertificazione fasulla sono una pagina opaca della cittadinanza.

Nei territori del’Asl Toscana centro sono stati ben 5.900 i cittadini che hanno richiesto l’esenzione dal ticket nel solo anno 2018: 3.192 a Firenze, 666 a Empoli, 827 a Pistoia e 1.224 a Prato.

E altrettanti gli atti giudiziari inviati in questi giorni dall’azienda sanitaria: nella lettera c’è il verbale di accertamento. Si tratta di potenziali evasori dal ticket sanitario. Che adesso dovrano pagarl, con annessa sanzione. L’importo che l’Asl complessivamente conta di recuperare è di un milione e 740mila euro.

Le contestazioni inviate sono il risultato di controlli sulle esenzioni con codici E01, E02, E03, E04. Non veritiere una o più condizioni attestate: per fare un esempio il reddito del nucleo familiare che risulta superiore alla soglia prevista, o il non effettivo stato dichiarato di disoccupato o di pensionato al minimo.

I controlli vengono messi a disposizione delle Asl dal ministero dell’Economia e finanze che si avvale per le verifiche di incroci di banche dati di Agenzia delle Entrate, Inps e ministero del Lavoro.

Il verbale notifica al cittadino l’accertamento e la violazione del codice penale e prevede il pagamento del ticket complessivo dovuto per tutte le prestazioni effettuate nell’anno, sommato a una sanzione in misura ridotta, che è pari al ticket se si decide di pagare entro 60 giorni riconoscendo l’errore.

In caso di errore, i cittadini hanno tempo 30 giorni dal ricevimento del verbale per presentare argomentazioni e documentazione difensiva, con le modalità riportate nelle lettere.

Per orientarsi correttamente, in ogni lettera i cittadini troveranno il codice di esenzione contestato e una breve sintesi della motivazione. Chi si ritiene ingiustamente sanzionato può contattare gli uffici ai numeri indicati, oppure inviare una mail o un fax con argomentazioni e documentazione difensiva, compliando il modulo allegato alla lettera.

Tutte le memorie difensive saranno sottoposte a un’accurata istruttoria: se le argomentazioni e la relativa documentazione vengono ritenute corrette, il procedimento verrà archiviato senza addebiti per il cittadino.

Se le contestazioni non vengono accolte si deve pagare. I cittadini che non si metteranno in regola nei tempi riceveranno un’ordinanza ingiuntiva, con la sanzione che potrà essere triplicata.

Ilaria Ulivelli

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