Terremoto nel Pd imprunetino Il circolo di Tavarnuzze dice basta

Autosospensione in massa dopo le dimissioni del segretario comunale. Salta ogni ipotesi di accordo sulle alleanze

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Un terremoto scuote il Pd imprunetino e il motivo del contendere sembrano essere le alleanze per le amministrative 2023. A pochi mesi dalle elezioni comunali il segretario del circolo Pd di Tavarnuzze Maurizio Franchi e i membri del circolo hanno deciso di autosospendersi "riservandosi ulteriori azioni". Una decisione annunciata con un comunicato di poche righe nelle quali emergono contrasti con la segretaria dell’unione comunale Pd Angela Cappelletti, dimessasi nei giorni scorsi, e con il Pd metropolitano la cui "latitanza e beneplacito" avrebbe avallato una querelle che va avanti da diversi mesi. "Come Pd di Impruneta – spiega Franchi - abbiamo iniziato un percorso già dal maggio scorso in cui ci eravamo dati, tutti insieme, un cronoprogramma di avvicinamento alle elezioni amministrative. Da lì siamo partiti e il Pd di Tavarnuzze ha sempre rispettato le scadenze, producendo atti, documenti, mentre il Pd di Impruneta centro non lo hai mai fatto, né a maggio, né a settembre quando avremmo dovuto presentare le linee programmatiche. Il 21 ottobre abbiamo fatto una riunione in cui avremmo dovuto vedere se era possibile arrivare a una convergenza fra i documenti di Impruneta centro e Tavarnuzze su cui era arrivato anche il sì del circolo di Bagnolo. Era una linea di partenza in cui si riconfermava l’attuale coalizione e da lì si ripartiva con eventuali allargamenti come aveva detto, tra l’altro, il segretario nazionale".

L’accordo, però, non è scattato: "Non è stato possibile votare – prosegue Franchi - e quindi è iniziata una trattativa in vista di un successivo incontro del primo dicembre. Siamo arrivati però alla scadenza senza una sintesi: democrazia vuole che si mettano in votazione i documenti in Unione comunale e chi è in minoranza si allinei. Il livello provinciale ha detto che ci voleva più tempo ma per noi il tempo era già stato molto lungo. Al momento del voto si è dimesso il segretario comunale fermando tutto: una minoranza di fatto ha bloccato una maggioranza. Da qui la scelta di autosospenderci".

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