La scoperta in un palazzo: "E’ una terracotta di Donatello". Ora frutta una fortuna

Da decenni in una nicchia all’angolo con via de’ Pepi: poi la scoperta dello storico Avery. Messa in vendita, lo Stato esercita il diritto di prelazione: un milione e 200mila euro ai condomini

La terracotta di Donatello (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

La terracotta di Donatello (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 10 novembre 2023 – Era esposta alle intemperie, e ai furti, praticamente da secoli. All’esterno del palazzo di via Pietrapiana 38 all’angolo con via de’ Pepi, nella sua bella nicchia, i condomini avevano sempre visto quella terracotta che raffigura la Madonna con bambino. Ma nessuno sapeva che era un vero tesoro. Fino a quando, in occasione di una mostra sulla scultura del Rinascimento, uno storico dell’arte attribuisce quel bassorilievo a Donatello. Sì, il più grande scultore del ’400 fiorentino, attribuzione poi confermata e riconfermata dalla critica, tanto che la Soprintendenza ha deciso di acquistare la terracotta per il museo del Bargello, al prezzo di un milione e 200mila euro, che adesso andranno ai 14 condomini, ben felici di aver venduto quell’opera allo Stato.

Il ritrovamento è così singolare che è stato deciso di chiamare l’opera proprio “La Madonna di via Pietrapiana”. Anche la vicenda è particolare, visto che la prima attribuzione a Donatello risale al 1986, con lo storico dell’arte Charles Avery che già allora l’aveva riconosciuta come autografa del grande scultore, tanto che l’opera nello stesso anno fu esposta proprio alla mostra su Donatello. Ma la terracotta, delle misure di 86 centimetri di altezza, 64 di larghezza e 12,5 di profondità) è rimasta esposta a pioggia e vento, e ai vandali, almeno fino al 2010. Per fortuna intervenne la soprintendenza a dichiarare il rilievo di interesse storico-artistico “particolarmente importante”, con un decreto emanato del 2011. A quel punto i condomini hanno pensato bene di rimuoverla, sostituirla con una copia e mettere l’originale in “cassaforte”.

"Nel 2021, quando l’opera è stata presentata per avere l’autorizzazione alla vendita su territorio nazionale - racconta la direttrice del Bargello, Paola D’Agostino -, la segnalazione è arrivata al Segretariato Regionale per la Toscana e alla Soprintendenza nonché alla Direzione Generale che ne hanno deciso l’acquisto in via di prelazione da parte dello Stato, indicando come destinazione il Salone di Donatello per il Museo del Bargello di Firenze. Ed è quindi una grande felicità essere arrivati a questa straordinaria acquisizione".

Oltretutto l’opera è anche di straordinaria bellezza: "Immagine di intenso fascino, la Madonna di via Pietrapiana mostra tutta la potenza espressiva della scultura di Donatello - spiega Ilaria Ciseri, curatrice delle collezioni del Bargello - e la sua costante genialità nell’invenzione dei dettagli". Anche la storia è di sui generis. Si ritiene che Donatello abbia realizzato la terracotta intorno al 1450-1455 circa, mentre era a Padova, spedendola poi, chissà su commissione di chi, a Firenze. Dettagli tecnici esaminati dagli esperti confermano che non si tratta di un copia da calco, ma di opera originale. Copie della “La Madonna di via Pietrapiana” si trovano invece nei musei di Londra, a Berlino. Come spiegato dalla soprintendente Antonella Ranaldi, l’acquisizione è stata lunga e complessa, ma è andata a buon fine e ora quella preziosa scultura di Donatello è dove deve essere: nel Bargello, insieme ad altri capolavori del grande artista fiorentino.

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