
Violenza sulle donne
Firenze, 27 agosto 2019 - Sarebbe proprio «lui», un vicino di casa, quel conoscente indicato dalla vittima, ad essersi introdotto nel suo letto con l’intenzione di abusare di lei. C’è infatti un indagato, per il tentativo di violenza sessuale consumatosi in un appartamento del centro di Firenze, all’alba di sabato mattina. Ma la vicenda resta ancora densa di ombre che potrebbero però diradarsi nelle prossime ore.
Riavvolgiamo il nastro. Nella giornata di sabato, una ragazza, 35 anni, di origini giordane, si presenta al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi e racconta una storia all’apparenza incredibile, quasi assurda. Mentre stava dormendo a casa sua, nel proprio letto, si è svegliata perché c’era un uomo sopra di lei. Ha cominciato a difendersi come poteva, tanto che la veemente reazione della donna ha messo in fuga il malintenzionato. Un’altra stranezza, balzata agli occhi dei carabinieri della stazione Pitti e del nucleo radiomobile, che stanno procedendo con le indagini, è che l’individuo se n’è andato passando da dov’era entrato. Cioè dalla porta.
Ma c’è una spiegazione. La ragazza, che in quella lotta ha riportato alcune ferite, guaribili in qualche giorno, ha riconosciuto quell’uomo: è un peruviano che abita nel suo stesso palazzo. E come faceva ad avere le chiavi? C’è una spiegazione pure per questo: le ha prese a sua madre, che le detiene perché ha il compito di pulire gli appartamenti del palazzo.
I carabinieri si sono precipitati a casa del sospetto, e il racconto della 35enne ha trovato man mano conferma. Anche per alcuni graffi rinvenuti sul corpo del «vicino»: ferite, sono sicuri i carabinieri, che si è procurato proprio durante il tentativo di violentare la vicina di casa.
Ma quello che resta un mistero, se questa ipotesi investigativa venisse ancora corroborata dagli accertamenti in corso, disposti dal pm Christine Von Borries, è il «movente»: cosa ha spinto il giovane, dopo un venerdì sera passato in giro per locali, a compiere quel gesto? Non risulta che tra i due ci fossero stati rapporti in passato, se non qualche saluto quando capitava di incrociarsi.
Nel tentativo di spiegare questo improvviso «raptus», il pubblico ministero ha disposto anche accertamenti tossicologici sull’indagato, che oltre che di tentata violenza sessuale deve rispondere anche di violazione di domicilio.
stefano brogioni