
Taglialatela, il Batman che parava i rigori e i 100mila euro cash
Da portiere ha girato mezza Italia Giuseppe Taglialatela, Pino per gli amici, Batman per i tifosi. Carriera iniziata e finita (male) nell’Ischia Isolaverde, dove è nato 55 anni fa. Specializzato nel parare rigori, adesso dovrà vedersela con la magistratura, non un centravanti qualsiasi. Tanto Napoli nel suo passato, poi la parentesi fiorentina dal 1999 al 2002: era riserva di Toldo (solo dodici presenze, ma una di peso in Champions League contro il Valencia). A Firenze giocò da titolare metà stagione nel 2001-2002, fu retrocessione per fallimento. Dicevamo di Batman: si era fatto un nome per via delle sue maglie parsonalizzate con il simbolo del pipistrello. La Dc Comics, che edita i fumetti di Batman, lo ha citato in giudizio per aver usato un logo troppo simile al supereroe. Storie di calcio, che oggi hanno poco a che vedere con accuse pesanti: torna in scena l’Ischia calcio, di cui è il rappresentante legale: gli viene contestata l’emissione di fatture false. I soldi, questo è il problema: anche per rilevare nel dicembre 2023 il 50 per cento delle quote dell’Ischia Calcio al prezzo formale di novemila euro, ma a Taglialatela ne vengono consegnati 100mila.
"Si precisa che dalla lettura degli atti messi a disposizione, la posizione dell’ex portiere risulta estranea alle attività, oggetto di indagine, a carico di Alessandro Bigi". Viene sottolineato dall’avvocato Gennaro Tortora, difensore di Taglialatela, legale rappresentante dell’Ischia Calcio. I finanzieri hanno eseguito delle perquisizioni a carico di Taglialatela. All’ex portiere viene anche contestata l’emissione di fatture per operazioni inesistenti in relazione alle sponsorizzazioni ritenute in parte fittizie: si tratta di fatture, viene ipotizzato, per circa 80 mila euro emesse dall’Ischia calcio nei confronti di una società di Napoli. Dagli atti, continua l’avvocato Tortora, "appare evidente che i rapporti fra Taglialatela e Bigi si fondassero esclusivamente su attività sportive dell’Ischia Calcio". "Pertanto, - conclude l’avvocato Tortora - l’indagato tiene a esprimere la sua tranquillità in ordine allo sviluppo della vicenda giudiziaria, in relazione alla quale si è già reso disponibile per ulteriori chiarimenti, con il più ampio spirito di collaborazione".
Taglialatela in passato divenne famoso anche per aver raccontato un aneddoto su Maradona, anni Novanta. "Vigilia di Napoli-Parma, ritiro a Soccavo. Con Diego c’eravamo io, Crippa, De Napoli, Ferrara e Galli. Addentando il suo trancio di pizza con cipolla e tonno, mi chiese quanto guadagnassi. Gli dissi: 60 milioni all’anno. Iniziò a inalberarsi urlando Luciano! Luciano! Arrivò il direttore generale Moggi e lui gliene disse quattro. Io mi nascosi, temendo il peggio. Non dormii, l’indomani vincemmo 4-2. Il martedì il massaggiatore Carmando mi annunciò che Moggi voleva parlarmi. Rimasi sotto la doccia due ore, rinviando un momento che temevo risolutivo. Mi disse: siediti e firma. Mi triplicò lo stipendio, rinnovando il contratto per 5 anni".