REDAZIONE FIRENZE

"Tagli al fondo di solidarietà". Toccafondi lancia l’allarme

Il consigliere di Italia Viva "Con l’approvazione della legge di bilancio manca mezzo milione".

"Tagli al fondo di solidarietà". Toccafondi lancia l’allarme

"Tagli in arrivo al fondo di solidarietà dei Comuni, che per la Piana significa meno mezzo milione di euro". L’allarme di Gabriele Toccafondi (nella foto), consigliere comunale a Sesto Fiorentino, non riguarda solo la città, ma tutta l’area metropolitana di Firenze e la Toscana. "Con l’approvazione della Legge di Bilancio (legge di stabilità 2024), convertito definitivamente a fine febbraio – denuncia il rappresentante di Italia Viva - la maggioranza ed il governo nazionale hanno gettato sopra gli enti locali un piombo che rischia di far sprofondare la spesa sociale, gli aiuti ai più deboli, l’assistenza a chi ha bisogno. Alcuni Comuni avranno problemi anche sulla parte investimenti, specialmente quella coperta da mutui".

La legge di bilancio parla di 250 milioni di euro da ridurre per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028; 1,3 miliardi di euro totali. Di questi, ogni anno 200 milioni sono a carico dei Comuni e 50 delle Province e delle Città Metropolitane, da ripartirsi in proporzione agli impegni di spesa corrente e tenuto conto delle risorse del PNRR assegnate a ciascun ente.

"Più hai progetti finanziati dal Pnrr, più lo Stato ti taglia i contributi. Più sei stato bravo a progettare cose utili, più verrai penalizzato. Alla faccia del merito" continua Toccafondi che entra nello specifico dei tagli locali.

"In Toscana la riduzione dei fondi di solidarietà comunale nel quinquennio sarà di 80 milioni totali. Di questi, circa 150.000 euro riguardano solo il Comune di Sesto Fiorentino".

Ma anche gli altri subiranno riduzioni significative: meno 50.000 per Calenzano, meno 180.000 per Scandicci e quasi 100mila per Campi.

"Per non parlare del milione che spetterebbe a Firenze e altrettanto alla Città Metropolitana". Queste riduzioni, presuppone il consigliere IV, "porterà gli enti locali a ridurre i servizi alla cittadinanza o ad aumentare le tasse".