Sul tetto di Palazzo Vecchio per protesta

Clamoroso gesto di due pistoiesi in solidarietà con l’anarchico Alfredo Cospito detenuto nel carcere di Sassari: nella notte scendono

Zaino in spalla con dentro i sacchi a pelo, golf e pile indosso per una notte all’addiaccio pur di farsi notare, anche se alla fine sono scesi poco dopo le 22: due giovani piatoiesi (un ragazzo e una ragazza, da una prima ricostruzione sembra fiorentini) del movimento anarchico si sono arrampicati sul tetto di Palazzo Vecchio, lato piazza San Firenze, in segno di protesta per le condizioni di carcerazione di Alfredo Cospito, il leader del movimento detenuto al 41 bis a Sassari che sta effettuando da ottobre lo sciopero della fame. I ragazzi hanno srotolato uno striscione sula facciata del Palazzo (poco dopo rimosso dalla polizia) con scritto "Il 41 bis uccide" in nero su fondo bianco. Nello stesso momento un presidio di una quarantina di solidali dell’area antagonista, prevalentemente giovanissimi, hanno manifestato davanti alla sede del comune in piazza della Signoria stendendo ulteriori strcioni con le scritte: "41bis uguale tortura", "Alfredo Cospito libero". Sul posto sono intervenuti gli agenti della digos: il capo dell’ex ufficio politico, Domenico Messina è salito sul tetto per dissuadere i manifestanti senza però riuscirci. Anche i vigili del fuoco si sono arrampicati sulla sommità a una quarantina metri di altezza, mentre in piazza, è stato steso un telo anticaduta, bloccando interamente la carreggiata tra piazza della Signoria e piazza San Firenze. "Abbiamo la consapevolezza che sia un gesto estremo ma anche simbolico che serve per dare un segnale importante. Non siamo mai stati ascoltati e solo tramite queste azioni plateali possiamo essere presi in considerazione". dicono i membri del movimento coinvolto nella protesta. "Siamo qua per esprimere la nostra solidarieta ad Alfredo Cospito, abbiamo pensato di fare qualcosa di forte, che obblighi il Comune di Firenze a prendere una posizione chiara sulla questione, il nostro piano è quello di rimanere ad oltranza anche in piazza" racconta una manifestante con il megafono tra le mani. Il presidio si è svolto in maniera pacifica. L’ipotesi degli investigatori è che i due giovani siano passati dalla sezione dipendenti dove c’è un passaggio di emergenza che conduce al tetto ma, al momento non è esclusa nemmeno l’ipotesi più blanda e cioè che abbiano pagato il biglietto del museo per poi deviare dal percorso delimitatto fino a raggiungere il tetto. In serata la svolta: i due, entrambi di Pistoia, sono scesi. Dopo l’identificazione sono stati denunciati per occupazione di edifici pubblici. Il questore ha firmato un foglio di via, disponendo l’allontanamento dei due da Firenze

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