DANIELA GIOVANNETTI
Cronaca

Stragi naziste L’attacco di Deidda: "Giuste le sentenze sui risarcimenti"

Il magistrato a un’iniziativa di Carta antifascista: "I crimini del Terzo Reich ricadono sulla Germania"

Stragi naziste L’attacco di Deidda: "Giuste le sentenze sui risarcimenti"

"Il ricorso non sta in piedi". Se l’Avvocatura dello Stato si è messa di traverso sul risarcimento alle vittime delle stragi nazifasciste avvenute in Chianti e in Toscana, l’ex magistrato Beniamino Deidda è contrario alla decisione. Lo ha detto in occasione dell’iniziativa, promossa e organizzata dalla Carta antifascista al Teatro Affratellamento di Firenze "Vogliamo giustizia" al quale hanno partecipato anche il senatore Dario Parrini e il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli: al centro dell’incontro l’opposizione che l’Avvocatura dello Stato ha mosso contro le sentenze emesse dalla giudice Susanna Zanda sui risarcimenti rispetto alla strage di Pratale dove furono uccisi dodici contadini e sull’uccisione di Egidio Gimignani a San Donato in Poggio. "Trovo assurdo, indecoroso, inaccettabile che tale organo abbia contestato la legittimazione passiva della Repubblica federale tedesca. Ovvero la presenza in questo processo come controparte dello Stato", ha detto il magistrato, che è stato fra l’altro procuratore della Repubblica a Prato e procuratore generale presso la corte di appello di Firenze.

"Questo non è lo Stato che si pone a tutela dei cittadini e delle cittadine perché se così fosse non contrapporrebbe la Storia al Diritto. La verità non si tocca: i fatti, crimini perpetrati dal Terzo Reich, sono avvenuti", ha detto Deidda. Per il magistrato quanto chiedono i familiari "non è un risarcimento economico ma soprattutto morale". Per questo, si domanda, "chi si sarebbe dovuto citare se non lo Stato che ha determinato crimini così feroci in Toscana, come dimostrano le 200 stragi e le 4000 vittime nel periodo tra l’aprile e l’agosto 1944". Tra i familiari delle vittime chiantigiane sono rimasti Mirella Lotti, figlia di Giuliano e nipote di Carlo, uccisi a Pratale, e Sergio e Katia Poneti, nipoti di Egidio Gimignani, massacrato e sepolto vivo a San Donato. "L’Avvocatura generale non difende i cittadini ma ostacola un iter su cui il Tribunale si era già espresso. È contraddittorio": ha chiosato Deidda. Sul punto anche Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, e Dario Parrini: "La prova dell’ostilità verso i cittadini è il parere contrario dato oggi dal governo all’emendamento al decreto Milleproroghe presentato in Commissione Affari costituzionali alla Camera da vari esponenti del Pd al fine di riaprire fino al 30 aprile i termini per avviare le azioni giudiziarie".

Andrea Settefonti