Storie di persone e parole ’4 bombe in tasca’ di Ugo Chiti

Domani sera Arca Azzurra porta in scena una vicenda accaduta durante l’occupazione nazista

Storie di persone e parole ’4 bombe in tasca’ di Ugo Chiti

Gli attori di Arca Azzurra

Un testo a firma Ugo Chiti, per uno spettacolo diventato ormai un cult della Compagnia Arca Azzurra. Domani sera alle 21 a Firenze all’Abbazia di San Salvatore e San Lorenzo a Settimo, a Badia a Settimo, va in scena ’4 Bombe in tasca’ (versione oratorio). Sul palco Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Alessio Venturini. Lo spettacolo fa parte della rassegna ’Me.mo. Storie di persone e parole’ a cura di Arca Azzurra, in Open City 2024 Estate.

La vicenda al centro della narrazione è veramente avvenuta durante l’occupazione nazista. Un gruppo di giovani, nella primavera del 1944, tiene una postazione strategica sui monti. Traditi da una soffiata vengono scovati dai tedeschi. Bomba, Don Bosco e Leggero verranno uccisi in una rappresaglia; Tizzo verrà torturato da una truce collaborazionista repubblichina; Fausto, preso dai tedeschi, farà esplodere allegramente le quattro bombe che tiene in tasca, e il suo corpo lasciato smembrato per strada. Si salverà solo il Biondo, ma la sua testa non sarà mai più la stessa. Così come non sarà mai più la stessa la testa di Silvana, vedova di Fausto e moderna Antigone, che sacrificherà il proprio onore pur di garantire degna sepoltura al corpo martoriato del marito. Questo è ’Quattro bombe in tasca’, una vicenda corale che si dipana attraverso alcuni momenti emblematici della guerra partigiana: il rastrellamento, la tortura, la rappresaglia, il sacrificio. Lo spettacolo ’4 Bombe in tasca’ fa parte della trilogia ’La recita del popolo fantastico’, dove è contenuto anche ’Il Vangelo dei buffi’ e ’I ragazzi di via della Scala, cinque storie scellerate’.

Dopo aver indagato il microcosmo della provincia toscana della prima metà del ‘900, Ugo Chiti intraprende in questa trilogia, realizzata con gli attori dell’Arca Azzurra, di cui è scrittore di compagnia e capocomico da tanti anni, un viaggio surreale all’interno della civiltà contadina, ritratta secondo una prospettiva antiveristica in cui il bozzettismo viene minato dall’interno per lasciare affiorare un mondo di leggende e riti magici. Temi come la religiosità popolare, la Resistenza e l’infanzia violata trovano una verità pudicamente e violentemente intrisa di pietà in "una lingua che si imparenta con la gola". Ingresso a offerta libera. Info 055.8290137, www.arca-azzurra.it.

Olga Mugnaini