Da oggi, e fino a domenica 1 settembre, nessun treno viaggerà più sulla linea Faentina. Un blocco totale, come non accadeva da decenni, con l’interruzione del servizio sull’intera linea, da Firenze fino a Faenza. E i disagi si annunciano comunque pesanti.
Anche perché è mancata un’informazione chiara sui servizi sostitutivi. Se ne lamentava ieri l’Assessore ai trasporti del Comune di Vaglia, Giovanni Cresci: "Nonostante il confronto con l’assessorato regionale, Trenitalia e RFI - spiega - in cui sia il Comune di Vaglia che gli altri sindaci hanno chiesto integrazioni al piano prospettato da Rfi per i trasporti sostitutivi, ancora non è stato comunicato chiaramente né all’amministrazione comunale né all’utenza quali saranno le modalità e gli orari dei servizi sostitutivi al treno. Non bastano certo le rassicurazioni dell’assessore regionale Baccelli che si è detto impegnato per ‘attenuare quanto più possibile i disagi ai pendolari e a coloro che usano la linea ferroviaria Faentina’".
C’è chi disagi e problemi li ha già sperimentati. Perché il blocco dei treni sulla tratta tra Borgo San Lorenzo e Faenza è già in vigore dallo scorso 3 agosto e per i collegamenti ora si usa il bus. "Lavoro a Marradi – dice Marco, borghigiano - e in treno arrivo a destinazione in 40 minuti. Ora invece il tempo di viaggio dei bus è almeno di un’ora e quindici minuti".
E chi conosce la strada della Colla sa bene che cosa attende il viaggiatore. Mille curve, salite e discese, strada stretta. Così le difficoltà non riguardano solo gli autobus, ma tutto il traffico, perché dietro i bus si creano lunghe code.
Da oggi saran dolori anche tra Mugello e Firenze. Tanto più che non è chiusa solo la ferrovia ma anche la principale strada di collegamento con Firenze, la Bolognese, causa lavori di Publiacqua, fino al 15 settembre. E quindi le corse in autobus sono dirottate verso la strada Faentina. Anch’essa però gravata da lavori, interruzioni e semafori. Si aggiungano le soppressioni di corse bus del mese di agosto, a complicare ulteriormente la vita ai pendolari. Per non parlare della sorte dei turisti che sono a pernottare in Mugello e che troveranno inattese difficoltà nello spostarsi con i mezzi pubblici.
Paolo Guidotti