Stop all’obbligo della mascherina "Ma per sicurezza la tengo ancora"

Primi giorni all’insegna della cautela: non sono pochi quelli che faticano a lasciare la protezione. Chi lavora al chiuso ha paura: "Il Covid non è sparito". Però "c’è voglia di tornare a una vita normale"

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di Alessia Raffaelli

La mascherina appartiene al passato (almeno per ora). Dal primo maggio è decaduto in tutta Italia l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso, fatta eccezione per tutti quei luoghi come ospedali, scuole e mezzi pubblici in cui l’abolizione di questa misura risulta essere ancora troppo rischiosa.

Ciò che resta da capire è se la fine del periodo estivo, che tradizionalmente vede un miglioramento nella curva dei contagi, ma soprattutto l’eliminazione di tutte le norme anti-Covid con le quali abbiamo convissuto negli ultimi due anni imporranno nuovamente l’utilizzo delle mascherine delle quali ci siamo appena liberati.

In molti hanno interpretato la fine di questo obbligo come il raggiungimento di un traguardo estremamente positivo: "La fine dell’obbligo di indossare la mascherina al chiuso è la luce in fondo a un tunnel durato due anni", dice la ristoratrice Elena Enache. O ancora, secondo Gloria Lala: "Penso che sia finalmente arrivato il momento di tornare a una vita normale e spero che tutti, anche coloro che si sentono meno al sicuro e continuano ad indossare la mascherina, inizino ad accettare questo cambiamento".

Sempre nel campo della ristorazione, anche Vittoria Pagni Fontebuona si mostra fiduciosa: "Forse i clienti non sentiranno una differenza sostanziale all’interno del ristorante, perché per ovvi motivi erano già abitutati a non portare la mascherina al tavolo, ma per noi che da sempre lavoriamo a stretto contatto è come tornare alla normalità; d’altra parte è giusto che le misure cambino in base all’andamento del quadro epidemiologico".

Tuttavia sono ancora tante le persone che non guardano al Covid come a un capitolo definitivamente chiuso e che vedono nelle posizioni più ottimiste una possibile fonte di pericolo. Come Chiara Raffa, negoziante del centro, che in merito alle nuove disposizioni sanitarie dice: "La fine di questa misura ha generato grande confusione, tant’è che per la mia stessa sicurezza, quando il negozio è pieno, continuo a indossare la mascherina". Non sono pochi quelli che la pensano come lei.

Anche Jorgos Zisiopoulos, ristoratore, mantiene una certa cautela nei confronti della cosiddetta nuova normalità: "Credo che non si possano eliminare tutte le misure anti-contagio da un giorno all’altro; infatti, anche se è decaduto l’obbligo, noi continuiamo ad indossare la mascherina". E aggiunge: "Vogliamo tutelare la nostra salute e quella dei nostri clienti".

Nonostante l’evidente e giustificata voglia di tornare alla normalità, quindi, secondo molti servirà aspettare ancora qualche mese prima di valutare la fattibilità e la sicurezza di una nuova quotidianità senza mascherine o Green Pass.

D’altra parte, però, questo senso di incertezza, risultato più che legittimo per una convivenza quantomeno complicata, non ha impedito un progressivo quanto inesorabile ritorno alla normalità del contatto umano.

Basta girare per qualche via del centro storico fiorentino, di fatti, per vivere una sorta di déjà-vu ante Covid che si spera non si debba interrompere troppo presto.

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