Stop agli Euro 5, lo sfogo: "Così rischio di chiudere"

Massimiliano Sabatelli, falegname: "Non ho 40mila euro per un mezzo nuovo"

Stop agli Euro 5, lo sfogo: "Così rischio di  chiudere"

Stop agli Euro 5, lo sfogo: "Così rischio di chiudere"

Un 2,5 litri turbodiesel con trasmissione a ingranaggi, motore quasi eterno. Ha quindici anni e 360mila chilometri, ma è praticamente a metà vita il furgone di Massimiliano Sabatelli, "falegname da tutta la vita"; eppure a cinquant’anni, sta valutando di chiudere ditta se non esce dall’empasse burocratico che lo costringe a un investimento non alla sua portata. "Ci ho speso 8mila euro anno scorso per rimetterlo a nuovo – spiega l’artigiano – Ma il sindaco ha deciso che qualsiasi mezzo a gasolio non rispetti almeno le norme Euro 5 non può più circolare tra piazza Beccaria e la Fortezza, un tratto per me fondamentale. A gennaio poi entrerà in funzione la control room, che in futuro sarà utilizzata per controllare aree ancora più vaste".

La deroga infatti è solo per gli artigiani che fanno riparazioni di urgenza, ma Massimiliano si occupa principalmente di realizzazione, allestimento e montaggio.

"Comprare un 25 quintali nuovo mi costerebbe circa 40mila euro. In più, a causa della crisi globale, per averlo ci vuole un anno. Non posso permettermi un tale investimento, tanto più che tra sette anni spariranno i motori termici. Scaricarlo? Impossibile per noi piccole partite Iva da 25-30mila euro l’anno; poi non ci danno neppure 20mila euro di prestito. Usato non si trova niente di concreto, chilometri zero non ne parliamo: bisogna fare per forza un finanziamento, perché ora le concessionarie sono finanziarie, ti costringono a entrare in certi canali". Il paradosso è che la soluzione Massimiliano l’avrebbe trovata: convertire il mezzo a gas. "Con 2.700 euro potrei trasformarlo in bifuel, potendo così rispettare ampiamente i parametri di inquinamento. Milano e altre città si sono adeguate a questa tecnologia e permettono di circolare; Firenze no. – sbotta il falegname – Il Comune ha fatto un’ordinanza dove c’è scritto nulla di preciso al riguardo: la motorizzazione lo riconosce, ma Palazzo vecchio nicchia".

Si sfoga l’artigiano: "‘Siamo la città più ecologica’ proclamano, e intanto ci hanno già stroncato con la zona blu, ora con questo provvedimento. Nessun artigiano è più disposto a venire in centro, rifiutiamo le chiamate; lamentiamoci poi che non si trova più un falegname o un idraulico. E il Comune insiste. L’autostrada è la tangenziale della città, non fanno mettere i pannelli solari, poi demonizzano le nostre macchine?".

Carlo Casini