
È un leone. Non ci sono più dubbi, l’animale raffigurato sullo stemma di Barberino è un leone. Per identificarlo sono stati impiegati raggi ultravioletti e infrarossi, strumenti di tecnologia digitale e applicazioni scientifiche della diagnostica destinata alle indagini e al restauro dei manufatti artistici. È stato un lungo percorso di ricerca e di ricostruzione dell’originario stemma di Barberino - San Donato in Poggio, a significare come anche secoli prima le due realtà fossero unite. "Si tratta di indagini destinate ad offrire un credibile fondamento storico - dichiara il sindaco David Baroncelli - che sarà alla base della creazione di uno stemma destinato a rappresentare il nuovo Comune di Barberino Tavarnelle". È nel Palazzo vicariale di Certaldo, che il team formato da Giulio Cretti, Elisa Paoli e Paolo Pirillo, ha indagato più a fondo due raffigurazioni pittoriche, a suo tempo segnalate dal sindaco e relative all’araldica di quella che era stata la Lega e poi Podesteria di San Donato in Poggio e Barberino. Le analisi fotografiche realizzate da Ottaviano Caruso sono state condotte su due stemmi affrescati nelle sale del palazzo certaldese e su una rappresentazione dello stemma presente sul cosidetto Tabernacolo dei Giustiziati, opera di Benozzo Gozzoli (anno 1460). Le prime constatazioni avvalorano l’ipotesi lunga circa otto secoli: forse plausibile tracciare una linea della simbologia leonina anche se alcune variazioni avvenute nel corso dei secoli avrebbero trasformato il leone originario in un altro felino. C’è da attendere i risultati conclusivi per avere la certezza e realizzare il nuovo stemma.
Andrea Settefonti