REDAZIONE FIRENZE

Statua gettata dai fascisti La cercano i sommozzatori

Il monumento di Felice Cavallotti non era gradito al regime e fu buttato in Arno

Un’intera giornata a caccia della statua di Felice Cavallotti. Ore di ricerche, ieri, nel fiume Arno, a Signa, sotto la passerella pedonale che sorge proprio dove un tempo si trovava l’antico ponte delle Signe, distrutto dai tedeschi il 4 agosto del 1944. Da questo stesso ponte, secondo le testimonianze storiche, venne gettata in acqua, intorno al 1926, la statua in marmo di Felice Carlo Emanuele Cavallotti (1842-1898) politico, poeta e giornalista italiano, fondatore, insieme ad Agostino Bertani, dell’Estrema sinistra storica.

Il monumento era stato inaugurato nel 1907 nell’omonima piazza (nella foto in alto), che proprio durante il fascismo dovette anche cambiare nome. Realizzato in marmo da Vittorio Pochini, scultore di Volterra, fu collocato su un enorme basamento proprio nel centro della piazza della Costa. La statua venne quindi abbattuta su ordine di Carlo Sestini, al tempo commissario straordinario del fascismo delle Signe. Una squadra di fascisti si incaricò di buttarla giù dal basamento, caricarla su un camion e infine gettarla dal ponte.

Da allora se ne sono perse e le tracce, ma secondo la tradizione orale e i racconti dei più anziani, per alcuni anni, nei momenti di maggiore siccità, la testa di Cavallotti sarebbe stata vista affiorare dall’acqua. Ora, il Comitato Signa Temporis, impegnato a ricostruire la storia del paese, ha deciso di provare a ritrovarla. Così, anche grazie al sostegno dell’amministrazione comunale e alla collaborazione di vari volontari, i sommozzatori del gruppo Sub Prato hanno effettuato ieri le prime immersioni, trovando vari pezzi del vecchio ponte e uno strato molto altro di limo. Ad aiutarli, anche un team di archeologi e studiosi che sta cercando di capire il punto esatto in cui l’opera potrebbe essere stata gettata. Non sono state individuate al momento tracce della statua, ma le ricerche andranno avanti nel corso dell’estate, approfittando dei momenti di siccità. "Oltre alle ricerche della statua – spiega il presidente del Comitato Signa Temporis, Matteo Mannelli – abbiamo organizzato questi sopralluoghi per ricostruire la struttura dell’antico ponte che, secondo alcuni studiosi, potrebbe essere addirittura quello raffigurato sullo sfondo della Gioconda". "L’obiettivo – ha spiegato l’assessore Andrea Di Natale, che ha assistito alle operazioni – è ricostruire la storia di questi luoghi per poi valorizzarla".

Lisa Ciardi