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Stalking La vicina? Un incubo "Due anni di persecuzione"

La storia di una cinquantenne nel mirino di una donna già sottoposta a Tso "Ho presentato sette denunce. Calci e pugni alla mia porta. Ho paura".

Stalking La vicina? Un incubo "Due anni di persecuzione"

Sette denunce non sono bastate per mettere fine a due anni di stalking, atti persecutori e violenza privata ai danni di una donna. Samantha Ardito, 50 anni, abita in un appartamento a Campo di Marte dove nella primavera 2021 è iniziato il suo incubo. Lei è la condomina che ha subito più atti persecutori in quanto è stata la prima a socializzare con i nuovi inquilini, entrati in affitto in un appartamento nel 2021 ed è stata anche l’unica a denunciare. La coppia di vicini ha una figlia di 38 anni, affetta da autismo: "Con la mia professione al pubblico – racconta Samantha – sono molto empatica, amo parlare con le persone e all’inizio, quando di notte rientravo dal lavoro, ho sempre sorriso a questa ragazza che trovavo sul pianerottolo. Mi sono stupita di trovarla lì a camminare su e giù a quell’ora ma ci ho scambiato volentieri due parole. Così anche il giorno quando mi suonava il campanello: mi chiedeva dove era la farmacia, come si riaccendeva la luce in casa. Poi piano piano si è trasformata: suonava il campanello in piena notte, per tre o quattro volte e quando l’ho staccato ha preso a martellate la porta". La porta fu sfondata nel dicembre 2021: Samantha Ardito chiamò la polizia e la donna fu ricoverata. La Ardito ha interpellato i genitori e li ha chiamati ogniqualvolta la figlia prendeva a pugni e calci la porta: "Di notte non si accorgevano che usciva di casa – prosegue – Mi hanno spiegato le sue difficoltà, la malattia, ma io non ce la faccio più. Lei talvolta rimane sola in casa e un giorno ha dato fuoco alla camera da letto. Proprio in quel momento ero dai carabinieri per l’ennesima denuncia". In questi due anni la ragazza è stata ricoverata per brevi periodi, ma quando torna a casa ricominciano le persecuzioni alla vicina. Polizia e carabinieri hanno effettuato decine di interventi. "Lavoro – aggiunge – in una pizzeria e finisco alle 23.30: ho paura a rientrare da sola, ho acquistato lo spray antiaggressione ma non posso vivere così".

Samantha è seguita dall’avvocato Mattia Alfano: "Questo caso è sottoposto all’autorità giudiziaria. Speriamo che gli assistenti sociali prendano in carico il caso con la dovuta attenzione. Senza strumenti sanitari adeguati non si può porre rimedio a un disagio così gigantesco". Del caso si occuperà a breve anche la trasmissione Le Iene.

M. Serena Quercioli