
L’ex soprintendente di Archeologia, Belle arti e Paesaggio a Firenze Andrea Pessina ha raggiunto vette considerevoli: sei anni a Palazzo Pitti, è stato ribattezzato dai fiorentini (e da qualche politico) il "signor no" perché dietro all’idea che la "tutela viene sempre per prima" ha detto di "no" praticamente a tutto. E il giorno del suo addio diciamo che a Palazzo Vecchio non si sono strappati i capelli. Da un po’ di tempo a Firenze è arrivata al suo posto Antonella Ranaldi (nella foto con il sindaco Nardella) e i rapporti col Comune sono migliorati (si veda l’esempio della ruota panoramica). Ma, senza toccare quote altissime, basta poco per tornare all’epoca degli imbarazzi. Il tema è legato alla copertura dello stadio Artemio Franchi. Secondo Ranaldi la parziale copertura dello stadio "non sarebbe assolutamente un problema". Anzi, aggiunge, "sarebbe forse migliorativo dal mio punto di vista" del progetto di modifica dell’impianto comunale. Poi, specifica Ranaldi, "capisco che gli spettatori vorrebbero stare al coperto".
Menomale, anche perché spendere 100 euro per vedere la Fiorentina e tornare a casa bagnati non è una bella sensazione anche se alla fine il restyling, assicura il Comune, sarà totale e quindi questo problema non si dovrebbe porre. Comunque le frasi di Ranaldi hanno stupito tifosi viola e non. "Il finanziamento che è disponibile al momento viene dal ministero della Cultura - ricorda - e quindi destinato principalmente al restauro. Da lì si partirà poi verrà sicuramente il seguito, però era un finanziamento destinato proprio per questo. Se la fonte è il ministero della Cultura è giusto che il Franchi venga restaurato come opera. Capisco che sia altro l’interesse: dove devono giocare le squadre, dove ospitare gli spettatori. Però il bene monumentale ha bisogno dei suoi fondi". E Nardella? Sorride e, con classe, non si sottrae a chi gli chiede un commento su Ranaldi: "Il nostro è un progetto esecutivo totale, che prevede tutto", rassicura ancora una volta il sindaco. Ma la notizia di ieri è la consegna dei documenti sul carteggio segreto Ue-Governo arrivati dal Tar a Palazzo Vecchio. "E sapete cosa c’è scritto?, dice Nardella. Che il governo non rispose mai alle sollecitazioni dell’Unione europea sull’argomento". Ma in quel carteggio ci potrebbe essere molto altro da scoprire.
Niccolò Gramigni
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro