REDAZIONE FIRENZE

Staccò a morsi il dito della rivale in amore: rinviata a giudizio

E’ stata accolta la richiesta del pm. Aperto un procedimento. per minacce a una testimone

Finisce a giudizio la donna peruviana presunta autrice di un gesto di una violenza cieca, la falange di un dito della mano sinistra staccata a morsi a una sua connazionale, per gelosia.

Il giudice, su richiesta del sostuituto procuratore Sandro Cutrignelli, ha mandato sotto processo Juliana Elizabeth Escobar Andreade, 45 anni, che dovrà rispondere delle lesioni gravissime – con postumi permanenti – causate a M.C., 41.

Era il 27 settembre 2020, notte tra sabato e domenica di festa grande per la comunità peruviana alle Cascine, musica, alcol a fiumi, fino alle 3.30.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, M.C. sarebbe stata aggredita in due riprese: prima mentre ballava, da qualcuno che le rovesciò addosso della birra e dalla Andrade che la agguantò per i capelli.

Poco più tardi, mentre aspettava un taxi per andarsene lontano da quella situazione di pericolo, da un gruppetto ’trainato’ dall’imputata.

Le due rivali caddero e poco dopo M.C. sentì un dolore indicibile alla mano sinistra. "Mi sono difesa e lei mi ha morso la mano. Il dolore è stato fortissimo, ho tirato via la mano però lei ha stretto i denti sempre di più...". M.C. riuscì a sottrarsi a quell’aggressione bestiale solo rimettendoci parte di un dito. La sua ‘colpa’ sarabbe consistita nell’aver ballato con un ragazzo conosciuto da poco, evidentemente caro alla donna accusata. La vittima intende costituirsi parte civile tramite l’avvocato Gianni Salocchi.

La vicenda ha avuto un seguito non meno inquietante per il quale è stato aperto un altro procedimento penale. Domenica 29 novembre la Escobar, il figlio, sembra 2 nipoti di lei e altri amici, incrociano in discoteca, il ‘Misti Latin Club’ di via Di Vittorio un’altra peruviana di 36 anni: M.P. E’ testimone di giustizia, ha confermato i fatti narrati dalla vittima, sua amica.

Il gruppo – sempre secondo quanto accertato dalla polizia, intervenuta anche in questa occasione – ne approfitta per vendicarsi: un pugno e un colpo di ginocchio in faccia a M.P. inseguita, caduta, circondata, scalciata e minacciata: ’Vedrai ti ammazzeremo’, le avrebbero urlato. Diagnosi: ‘frattura scomposta di ossa nasali, naso e orbita sinistra con tumufazioni’.

g.sp.