Spari nel condominio a Firenze, non si trova la pistola

Domenica all’ora di pranzo lo scontro a fuoco tra due pregiudicati sulle scale di un condominio di via Baracca. Caccia anche al movente del regolamento di conti. C’entra una grossa rapina di un anno e mezzo fa?

Firenze, 13 giugno 2022 - Il reciproco tentato omicidio di via Baracca contiene un giallo: chi ha fatto sparire le pistole con cui Francesco Vescovo e Luigi Innocenti si sono affrontati e “sparati“ per le scale del condominio dove vive Vescovo?

Gli inquirenti lavorano a testa bassa e bocca chiusa, speranzosi di chiudere il cerchio in fretta. I due protagonisti sono entrambi piantonati a vista all’ospedale di Careggi, dove sono arrivati con le ferite post sparatoria.

La ricerca delle pistole
La ricerca delle pistole

Tra le 13 e le 13.30, Innocenti, 52 anni, fiorentino dell’Isolotto, si sarebbe presentato a casa di Vescovo. Non è chiaro se Vescovo, lo abbia fatto entrare in casa, o se lo scontro tra loro si sia consumato direttamente nel vano scale, appena si sono visti. Ogni ipotesi è aperta: che la situazione possa essere degenerata o che invece l’ospite si sia recato a casa del pregiudicato con l’intenzione di dargli una lezione. Così come sulle armi. Non è stata ritrova ta nessuna pistola. Potrebbe essercene stata una, o due.

L’appartamento di Vescovo, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, è posto al secondo piano del palazzone di un interno del civico 150 di via Baracca. Qui Vescovo, già ’compro oro’ di borgo Ognissanti, abita da qualche mese e sempre qui si trova agli arresti domiciliari. A settantadue anni suonati, con un curriculum criminale non indifferente, stava scontando così una vecchia condanna diventata definitiva. Innocenti, anche lui noto per rapine, evidentemente sapeva che lo avrebbe trovato in casa. Ma è arrivato lì da solo? La logica farebbe pensare di sì, ma il fatto che nel condominio non sia stata trovata nessuna pistola pone comunque alcuni interrogativi tra gli inquirenti. Che dopo aver freneticamente cercato nel condominio, nel piazzale, tra le sterpaglie che fiancheggiano la linea ferroviaria che scorre a pochi metri dal condominio teatro del regolamento di conti, devo esaminare anche scenari alternativi.

Tuttavia, potrebbe essere stato uno degli stessi protagonisti, o entrambi, ad imboscare l’arma (o le armi) prima dell’arrivo di carabinieri e sanitari. D’altronde, si tratta di soggetti scafati, non certo sprovveduti. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Vito Bertoni, intervenuto in prima persona per un sopralluogo nel condominio insanguinato, hanno il compito di stabilire anche perché si sorta questa ruggine tra Innocenti e Vescovo. C’è un episodio abbastanza recente che di sicuro verrà nuovamente sviscerato dagli inquirenti. Si tratta di una clamorosa rapina di cui il compro oro è stato vittima il 24 febbraio dell’anno scorso. Vescovo denunciò che al suo rientro, all’ora di cena (in un’abitazione diversa da quella di ieri, nella zona dell’Olmatello), quattro persone che si spacciavano per agenti di polizia lo “scortarono“ fin dentro casa e sotto minaccia lo convinsero ad aprire la cassaforte. Dentro un “tesoro“ di frammenti di oro, gioielli, orologi, per un valore dichiarato di quasi un milione di euro. Un colpo che aveva suscitato perplessità negli stessi inquirenti. Vescovo non seppe dare indicazioni nette sui responsabili. Due sono stati individuati nei fratelli Sonny e Claudio Greco, di Montecatini: in primo grado sono stati condannati a sei anni. Il padre, che nella ricostruzione della procura avrebbe anch’egli partecipato, è stato invece assolto.

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