Rapine, pistole e affari loschi. La lunga amicizia finita nel sangue

Il passato incrociato di Francesco Vescovo e Luigi Innocenti, che domenica si sono affrontati in uno scontro a fuoco in via Baracca. Ritrovata un’arma: è una 7.65. Era stata gettata in una siepe

Le ricerche dell’arma nella vegetazione vicina al condominio teatro del conflitto a fuoco

Le ricerche dell’arma nella vegetazione vicina al condominio teatro del conflitto a fuoco

Firenze, 14 giugno 2022 - Tra Francesco Vescovo, 72 anni, e Luigi Innocenti, 52, c’era una solida amicizia, rinsaldata anche dagli “affari” in comune, spesso non leciti. Perché domenica si sono affrontati e sparati? E’ una delle domande che si stanno ponendo in queste ore i carabinieri. Nella tarda serata di domenica, Vescovo è stato sottoposto a fermo per tentato omicidio. Ieri, è stato dimesso dall’ospedale e trasferito a Sollicciano. A breve, comparirà dinanzi al giudice per la convalida e soprattutto per l’applicazione della misura. Scontato che il sostituto procuratore Vito Bertoni chieda la custodia in carcere, alla luce della gravità dell’ultimo episodio accaduto domenica in via Baracca e del curriculum criminale del 72enne “compro oro”. Anche Innocenti, ricoverato in gravi condizioni a Careggi (è stato operato per i frammenti di una pallottola che hanno raggiunto il femore), è indagato per la medesima ipotesi di reato.

Ma gli aspetti da chiarire sono molteplici. A cominciare dalla dinamica. E’ stata trovata l’arma - o una delle armi - utilizzata nel conflitto a fuoco avvenuto per scala del condominio di casa Vescovo. E’ una calibro 7,65, come i cinque bossoli raccolti tra l’ingresso del palazzo e l’appartamento dove il 72enne stava scontando, ai domiciliari, una vecchia condanna. I carabinieri del reparto operativo l’hanno ritrovata in una siepe. Dovrebbe avercela nascosta Vescovo. Ma su chi impugnasse la pistola, gli inquirenti, per il momento, mantengono il più stretto riserbo. Proprio perché la ricostruzione delle fasi della sparatoria non è assolutamente chiara. Innocenti, fiorentino dell’Isolotto, tante rapine nel curriculum, potrebbe infatti essere arrivato a sua volta armato, a casa dell’”amico”. Così come non si può escludere che non fosse da solo.

Le telecamere cittadine, su questo punto, potrebbe dare un aiuto. E si scava anche nel passato, neanche troppo remoto, del rapporto fra Vescovo e “Gigi il testa”. Il punto di partenza, inevitabilmente, è la grossa rapina che Vescovo, la sera del 24 febbraio del 2021, subì a casa, un’altra abitazione in zona Olmatello.

Rincasando, trovò quattro persone travisate ad attenderlo, che lo accompagnarono dentro casa, lo portarono direttamente al punto in cui era nascosta la cassaforte e gli presero dalla tasca la chiave per aprirla. Dentro, fra preziosi, oro ed orologi, c’era quasi un milione di euro. Il 72enne venne anche rapinato del cellulare, che venne poi abbandonato in fondo al ponte dell’Indiano, direzione di fuga dei quattro. Solo due presunti responsabili sono stati identificati. E probabilmente c’era anche un basista. La sera della rapina, Vescovo era stato a cena con Innocenti.

 

 

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