Firenze, Sos commercio: "Da qui a marzo 2021 il 70% sarà a casa"

Scende in piazza l’associazione Ristoratori toscani al fianco di albergatori, ambulanti, tassisti e guide

In seicento in piazza del Duomo a sostegno del commercio in crisi

In seicento in piazza del Duomo a sostegno del commercio in crisi

Firenze, 7 luglio 2020 - Sono oltre 600, e sono arrivati da tutta la Toscana per l’iniziativa organizzata dai Ristoratori toscani, alla quale hanno aderito tutte le categorie produttive, tra cui tassisti, guide turistiche, albergatori, ambulanti. Appuntamento in piazza Duomo, davanti Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana, per chiedere alla giunta di accogliere tutte quelle proposte che i proprietari di attività commerciali hanno elaborato per fronteggiare la crisi post-pandemia. «Da ora in poi accoglieremo all’interno della nostra associazione le diverse categorie del commercio – spiega il portavoce del gruppo Ristoratori Toscana, Pasquale Naccari – saremo più forti che mai: siamo già duemila tesserati, ma l’obiettivo è raggiungere i 10-15mila e non ci fermiamo qua". Il gruppo Ristoratori Toscana, d’accordo con le altre categorie produttive, ha presentato nell’occasione un manifesto di proposte: fra queste, proroga della cassa integrazione, contributi a fondo perduto per le imprese, creazione di un fondo promozione destinazione Toscana, zero tasse per l’anno 2020. In piazza ci sono i tassisti tra cui il presidente Uritaxi Claudio Giudici e il consigliere nazionale App Taxi Cristiano Storchi. Ma anche le guide turistiche, gli ambulanti dell’associazione Ana e gli imprenditori di Airca, Associazione imprese ricettive città d’arte. Tanti sono anche i ristoratori, visi molto noti in città. Per esempio, c’è Alessandro Pagliazzi, titolare del l’Osteria del Calciante di piazza dei Ciompi: "A poco a poco stiamo ripartendo in piazza del Ciompi ma siamo al 70% in meno di incassi. Qualcosa il governo lo ha fatto ma serve ancora tanto". Da piazza della Repubblica , il salotto dei caffè fiorentini, alcuni dei quali non hanno ancora riaperto come Gilli, Davide Risoluti, titolare della Vineria del Re, è chiaro: "In centro la situazione è disastrosa. Se non arrivano i fiorentini e non tornano i turisti saremo costretti a chiudere tutti". Secondo un sondaggio svolto tra i membri dell’associazione, l’80% degli iscritti ha riaperto la propria attività ma con pessimi risultati: in media si parla di un taglio del fatturato del 70%. Diversi locali, infatti, hanno deciso di aprire solo nei fine settimana. Tra i problemi maggiori il caro-affitto, l’accesso al credito bancario e la cassa integrazione per i dipendenti.

Secondo una stima fatta sempre dall’associazione Ristoratori Toscana le attività iscritte, se non cambia niente, si troveranno costrette da qui a marzo 2021 a licenziare il 70% dei collaboratori. "Noi siamo qui perché vogliamo evitare tutto questo. Si tratta di numeri spaventosi che coinvolgono persone, famiglie e anni di sacrifici" sottolinea Naccari. Diversi gli amministratori e i politici in piazza per ascoltare le esigenze dei manifestanti: l’assessore comunale Gianassi, i consiglieri regionali Stella, Marcheschi e Torselli oltre a Cellai e Draghi. Al termine i candidati alla presidenza della Regione Eugenio Giani (centrosinistra) e Susanna Ceccardi (centrodestra) hanno firmato il manifesto con le proposte dell’associazione Ristoratori di cui una delegazione è stata ricevuta dall’assessore Ciuoffo. "Sono questi commercianti – ha detto Ceccardi – che con il loro impegno e le loro tasse contribuiscono a tenere in piedi servizi pubblici essenziali, politica compresa. Basta chiacchiere è l’ora di passare ai fatti". "Sono vicino alle categorie che più di tutte sono state penalizzate – ha dichiarato Giani – È e urgente che l’Europa elabori un nuovo piano Marshall per la ripresa". © RIPRODUZIONE RISERVATA

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