
Serena Bellotto e Alessio Argentieri hanno dato vita a un gruppo Facebook ‘Sorgente Roveta Scandicci’, collezionano oggetti e documenti del marchio
L’operazione Roveta non è solo industriale, ma anche storica e culturale. Su questo versante, due appassionati, Serena Bellotto, veneta di origine ma residente a Lastra a Signa e Alessio Argentieri, scandiccese, hanno dato vita a un gruppo Facebook ‘Sorgente Roveta Scandicci’ ma anche e soprattutto a un movimento di appassionati e collezionisti che sono al lavoro per ricostruire la storia della sorgente e recuperare il patrimonio di pezzi storici e documenti che possono raccontare l’epopea di questo marchio nato agli inizi del ‘900 grazie al genio di un imprenditore dell’epoca, Enrico Scotti, che ritrovò la sorgente conosciuta fin dall’antichità. Furono il figlio e il nipote di Enrico, Gino e Piero ad avviare un progetto per lo sfruttamento industriale della fonte, facendo anche costruire il vicino hotel che però allora aveva la dicitura "pensione".
"Vista la dilagante moda delle bibite in bottiglia – racconta Serena – agli inizi degli anni ’50 lo stabilimento divenne all’avanguardia grazie anche all’acquisizione di macchinari di ultima generazione, fatti arrivare addirittura dalla Svizzera. E oltre all’acqua minerale a Scandicci venivano prodotte aranciate nella caratteristica boccetta sferica, la cola (si chiamava President) e tutta una serie di altre bevande che venivano lanciate con campagne di marketing in stile americano. Sono questi oggetti che ricerchiamo, insieme alle etichette, alle bottigliette che in alcuni casi troviamo ancora sigillate e documenti ufficiali oltre alle testimonianze degli ex dipendenti, che ci permettono di ricostruire un passato interessante e un ricco capitolo di microstoria locale".
morv