Solfrizzi è il malato immaginario Se la paura di vivere fa ridere

Al Teatrodante di Campi va in scena il capolavoro di Moliere per la regia di Guglielmo Ferro

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Al TeatroDante Carlo Monni di Campi il genio di Molière incontra la comicità di Emilio Solfrizzi ne "Il malato immaginario". Il classico della commedia – con l’adattamento e la regia di Guglielmo Ferro - è in programma domani (ore 21), nell’ambito della stagione a cura di Fondazione Accademia dei Perseveranti con la direzione artistica di Andrea Bruno Savelli. Il teatro come finzione in questo caso fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare "i dardi dell’atroce fortuna": il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti e la continua ricerca di rimedi e cure da parte di improbabili medici crea situazioni tutte da ridere. Molière lo scrive per se stesso, per un uomo sui 50 anni, e proprio per questo un grande attore cinquantenne come Solfrizzi restituisce al testo un aspetto importantissimo a volte dimenticato: il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intrisa l’opera di Molière viene esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e alla sua fuga dalla vita. Sul palco, oltre a Solfrizzi, ci sono Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Crisiano Dessì, Pietro Casella Cecilia D’Amico e Rosario Coppolino.

B.B.

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