Rubinetti salvi grazie a Bilancino. Ma la siccità devasta la campagna

Le scorte dell’invaso assicurano rifornimenti fino a settembre. Publiacqua invita alla parsimonia: "Non è una situazione di allarme, ma di allerta"

Anche il Terzolle è in secca (Germogli)

Anche il Terzolle è in secca (Germogli)

Firenze, 19 giugno 2022 - Il grande lavoro silenzioso dell’invaso di Bilancino, assicura acqua a Firenze anche nei periodi più critici e tiene alto il livello dell’Arno. Ma la siccità è un problema anche per i torrenti del cosiddetto reticolo minore. Nella Pesa, all’idrometro del Turbone, oggi "i livelli idrometrici sono quelli di fine luglio", fa notare il segretario dell’Autorità di Bacino, Massimo Lucchesi: trenta giorni di estate anticipata che effetti avranno sulla vita del fiume, sull’agricoltura e più in generale sull’ambiente? "Non è una situazione di allarme, ma di allerta: è importante che l’acqua non venga sprecata", comunica Publiacqua. I calcoli dicono che con le attuale riserve si riuscirà a scavalcare agosto e ad arrivare a settembre. Quando la stagione dovrebbe tornare più piovosa. Le scorte immagazzinate nell’inverno e nell’autunno che vengono via via rilasciate dalla diga, garantiscono anche il deflusso minimo vitale all’Arno. Che significa non solo garantire che sgorghi l’acqua dai rubinetti di ogni casa, ma anche evitare che il fiume secchi.

Ma Bilancino, che pure “disseta“ i comuni lungo una dorsale che si allunga fino a Prato e Pistoia, non copre l’intero territorio della provincia di Firenze. Chianti e Mugello, ad esempio, hanno una loro “autosufficienza“, fatta di falde o invasi collegati più o meno direttamente al grande serbatoio di Barberino. E la lontananza da Bilancino, si nota. Oltre alla Pesa, anche la situazione di Greve, Ema, Carza, Bisenzio, non è certo rosea.

Poi, quando le piogge scarseggiano, come in questo periodo, inevitabilmente anche i pozzi locali ne risentono. Per questo, su espressa indicazione dell’Autorità idrica, che ha innalzato il livello di severità da basso a medio (c’è un ulteriore scalino di pericolosità da cui al momento siamo lontani) si stanno moltiplicando le ordinanze dei sindaci, che invitano i cittadini a un consumo consapevole e ad evitare sprechi. Firenze, Scandicci, Empoli sono già intervenuti in tal senso e a brevissimo altre amministrazioni si accoderanno.

"La siccità di questo periodo è un effetto davvero preoccupante dei cambiamenti climatici - ha detto l’assessore all’Ambiente di Palazzo Vecchio, Cecilia Del Re -, che stanno mettendo a dura prova il nostro pianeta e i territori in cui viviamo. E’ necessario che ognuno di noi faccia la propria parte per limitare i consumi, anche quelli domestici: utilizzare meno acqua, così come meno energia, è possibile e doveroso".

A Scandicci, il sindaco Fallaniha ricordato che fino al 30 settembre, sarà proibito fare uso di acqua potabile per l’innaffiamento di parchi, giardini e orti, per il lavaggio di cortili e piazzali, per il lavaggio domestico di veicoli a motore, per il riempimento di piscine, vasche da giardino, fontane ornamentali e simili. Ma in questa situazione, anche l’agricoltura ne risente. Perché se d’estate, i torrenti sono sempre seccati, la scarsità di pioggie dell’ultimo inverno ha fatto calare le disponibilità di laghetti o specchi d’acqua a servizio delle colture. E le previsioni consigliano parsimonia, visto che nei prossimi giorni si prevede sole, sole e sole.

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