REDAZIONE FIRENZE

Si allarga la rivolta contro la preside "E’ inadatta, vada via"

Deflagra la protesta sulla dirigente del comprensivo Masaccio. Entrano in campo anche i prof delle sue scuole precedenti

Una lettera di sostegno al comprensivo Masaccio da parte degli istituti che in passato sono stati retti dalla dirigente finita nel mirino. Iniziativa clamorosa da parte del comprensivo Vespucci, che sta coinvolgendo pure alcuni docenti che insegnavano al Peano al tempo della discussa dirigente e il circolo didattico 1 di Empoli. Tutte scuole, oltre al De Amicis di Livorno, che hanno avuto come preside Annarita Fasulo. I casi sono fotocopia: caos organizzativo, tensione alle stelle, docenti con esaurimento nervoso, mancanza di trasparenza delle varie documentazioni.

Dal 2015 al 2017 Fasulo, che non risponde più ai giornalisti, ha retto il comprensivo Vespucci. Anche in quel caso scattò la rivolta, che si tradusse in una lettera con 700 firme partita all’indirizzo dell’Ufficio scolastico provinciale. Esattamente quello che è avvenuto lo scorso autunno al comprensivo Masaccio. In quel caso, le firme sono salite a 1200. La richiesta resta sempre una: "Chiediamo all’amministrazione scolastica di trovare un’altra collocazione alla dirigente in questione, perchè chiaramente inadatta a rivestire il ruolo di preside", dicono ad una sole voce docenti e genitori. "Con lei la burocrazia era alle stelle - ricorda una maestra del Vespucci -. L’atmosfera era pesantissima. Un paio di volte furono perfino chiamati i carabinieri". E poi "minacce" e iniziative assurde come "murare una porta per impedire ai professori di di uscire durante i collegi docenti". "Chiuse anche la sala docenti perché non dovevamo fare assembramento" ricordano i prof. Nessun Covid all’epoca, ma "il rischio che parlando tra loro i docenti potessero coalizzarsi contro la dirigente". E pioggia di denunce da dieci anni a questa parte all’Usr. "Ha grossi problemi relazionali" dicono i docenti.

Daniele Dardi era presidente del consiglio d’istituto al Vespucci a quel tempo. "L’idea di una lettera comune è partita dai genitori della scuola, che in quegli anni hanno visto completamente cambiare il clima - racconta -. I rapporti peggiorarono subito, furono poi abolite iniziative quali le feste di fine anno. Andare in gita diventò complicatissimo. La dirigente riuscì anche a rovinare i rapporti con le associazioni sportive del territorio. E poi i supplenti e i docenti di sostegno che mancavano, gli amministrativi che scappavano e i professori che non volevano più venire nella nostra scuola". "Chiediamo che l’Usr trovi finalmente una soluzione", conclude Dardi.

Elettra Gullè