Sfratti, 130 ogni mese E 15mila famiglie non arrivano a fine mese Sindacati in campo

Interventi su politiche fiscali, diritto alla casa, sostegno all’infanzia, investimenti sui servizi sociali e aiuti per pagare le bollette "Non si può contare solo su risorse pubbliche, serve spirito di comunità"

di Niccolò Gramigni

Quindicimila. A scriverlo per esteso rende ancora più l’idea. Quindicimila famiglie a Firenze "sono sull’orlo del precipizio, in emergenza abitativa", come descritto senza mezzi termini dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Essere sull’orlo del precipizio significa non arrivare davvero a fine mese, avere difficoltà a comprare da mangiare. Vivere vite insostenibili. A Firenze ci sono 130 sfratti con forza pubblica al mese, le domande di contributo affitto nel 2021 sono state 2847, oltre 5mila se prendiamo tutta la Città metropolitana.

Che vita è? I canoni di locazione in tanti casi sono oltre il 50% del reddito dell’inquilino. Per i mutui non va meglio. L’aumento medio della rata è di circa 260 per il variabile, quello per le nuove erogazioni di circa 240 euro. Nubi dense sui fiorentini, anche in ottica lavoro che è sempre più precario. In tempesta i sindacati devono prendere in mano la situazione, rivolgendosi ai comuni in vista della contrattazione sociale e dei bilanci 2023.

E così Cgil, Cisl e Uil propongono cinque interventi: politiche fiscali, sostegno al diritto alla casa, sostegno all’infanzia e all’adolescenza, sostegno contro l’aumento del caro vita e delle tariffe di luce e gas, investimenti sui servizi sociali. Si va "dall’equità nella tassazione, nei tributi e nell’applicazione delle tariffe a domanda individuale" a "maggiori contributi affitti al fine di intervenire al sostegno al reddito delle famiglie e misure tese a incentivare i proprietari degli immobili sfritti ad affittarli, a canoni concordati, a studenti e giovani". Da "garantire una progressiva riduzione delle tariffe per gli asili nido e ampliare l’offerta dei posti ad offerta pubblica alla costituzione di fondi di solidarietà intervenendo con agevolazioni prima che venga tagliata la luce e il gas". E ancora c’è la necessità di intervenire "con progetti mirati e integrati con la sanità su persone anziane non autosufficienti, abbandono scolastico, disabilità e contrasto alle marginalità".

"A una situazione straordinaria servono risposte straordinarie - hanno dichiarato Giancarla Casini (Cgil), Giovanni Ronchi (Cisl) e Fabio Gambini (Uil) -. Non si può contare solo sulle risorse pubbliche ma è necessario realizzare un nuovo spirito di comunità e costruire comunità solidali, in una nuova alleanza fra istituzioni e società civile che possa fornire un contributo che, sotto la guida e la programmazione delle istituzioni locali, collabori alla realizzazione degli obiettivi. Che sono: aiutare chi è oggi in sofferenza e rischia di esserlo ancora di più nei prossimi mesi; sostenere la sanità pubblica ed universale; programmare la transizione energetica". Secondo Casini "sui contributi affitti è importante intervenire prima che le famiglie vadano in morosità e in sfratto". E sul Pnrr "le risorse ci sono", come dire: niente alibi. Per Ronchi è necessario un lavoro intenso "sulla spesa sociale", Gambini, rivolgendosi ai Comuni, ha detto che si deve "comprendere la necessità di andare incontro alla prossimità e alla comunità". Arrivare da quindicimila a zero in un attimo è impossibile. Ma le vie di mezzo ci sono e le risorse in arrivo consentono di pianificare e intervenire in modo intelligente. Niente scuse.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro