
"Il mio nome d’arte è ispirato a Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro, che tanto mi affascinò quando facevo il classico. Fin da piccolo avevo la passione della magia, mentre a tutti piaceva il calcio, cercavo di prendere spunto dai maghi dell’epoca, come Tony Binarelli. Originariamente ero un mago serio, poi mi sono reso conto che quando salivo sul palco la gente rideva e allora ho deciso di unire il cabaret alla magia. Cosa più al passo con i tempi, che hanno fatto anche altri, come Raul Cremona o il mago Forrest, anche se nei miei show non rinuncio mai all’effetto sorpresa". Continua sulla cresta dell’onda il “magikomico“ Alessio Nonfanti, in arte Kagliostro, quarantaquattrenne mago, attore, conduttore tv e regista fiorentino che, in attesa di riprendere gli spettacoli dal vivo, imperversa con repliche in tv e sul web con la trasmissione "Attenti al tubo".
Kagliostro e la versione in streaming?
"Diciamo che è la nostra 5.0, quella versione smart della trasmissione ed è stata terapeutica per la gente che si è divertita e per noi che eravamo lontani dal palco. La formula piace perché è immediata. Con Alessandro Paci spesso non sappiamo nemmeno di cosa parleremo, ma il livello empatico è tale fra noi due, che ci troviamo al volo. Ci scambiamo i ruoli. Senza riflettere più di tanto, ci alterniamo a fare la spalla dell’altro".
E poi c’è la verve di Benedetta Rossi?
"E’ il valore aggiunto della trasmissione. In passato abbiamo avuto con noi Irene Cioni, che poi andò a fare la velina da Striscia la notizia, ma Benedetta è un’altra cosa ha lo stesso nostro livello di follia. E’ bella e molto presente e spesso ci supera in arguzia e velocità".
Avete fatto un film insieme?
"Sì, “Non ci resta che ridere“ che, oltre a noi tre vede all’opera anche Massimo Ceccherini, Gaetano Gennai, Graziano Salvadori, i Gemelli Siamesi, Ilaria Filipponi, e altri comici toscani. Dopo essere andato alla grande nelle sale è uno degli home video più visti nella quarantena". Quando riprenderà a fare spettacoli?
"Ieri con Alessandro, ho partecipato all’esperimento di drive-in davanti alle Terme del Tettuccio a Montecatini. E’ stata una bella sensazione, ma spero che in futuro non ci sia bisogno di questa formula: preferisco il feedback diretto con il pubblico. Nel frattempo mi sono arrivate ben sette richieste di spettacoli per questa estate. Sette insieme, nei villaggi turistici, che a quanto pare hanno già prenotazioni. Una bella cosa".
Altri programmi per questa estate?
"Spero riprenda la trattativa, che si è interrotta a metà febbraio con Mediaset per una fiction di dieci episodi che dovevo fare con Alessandro Paci, Massimo Ceccherini e altri, tra cui forse Paolo Ruffini. Ma, al momento è in stand-by".
Con il Paci guidate la nuova scena comica fiorentina?
"Anche se sono più giovane di Alessandro e ci tengo a rimarcarlo, insieme ci esaltiamo e con la nostra comicità semplice aiutiamo il pubblico a svagarsi. Anche da solo ho sempre cercato di creare spettacoli comici alieni dalla volgarità, questo mi ha permesso di lavorare da venti anni dalle navi da crociera alle sagre, dai villaggi alla tv. E sempre in maniera riconoscibile".