Settanta metri di convivialità e tradizioni

Un’unica tavolata da Porta Senese a piazza Barberini, che riunirà tutta la comunità degli abitanti del Castello di Barberino

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Convivialità lunga 70 metri. Tanto misura la tavolata che da Porta Senese a piazza Barberini fa ritrovare il senso di appartenenza e di comunità agli abitanti del Castello di Barberino. Un’occasione per condividere la socialità conviviale nel segno della tradizione. Sulla tavola i piatti tipici della cultura locale offerti a cittadini e visitatori in occasione della festa di San Bartolomeo, il santo che dà nome alla chiesa del centro di Barberino. Tra tutti l’arrosto girato e altri piatti a base di cacciagione, preparati e cucinati dalla squadra di cinghialai di Barberino. L’appuntamento, giunto alla 28esima edizione, si terrà mercoledì 24 agosto. Il menù sarà preparato e cucinato da una squadra di 25 persone, chef e mastri braciaioli volontari legati al gruppo della squadra dei cinghialai. Saranno servite pappardelle sul sugo di cinghiale, cinghiale in umido e il tradizionale arrosto girato a base di pollo e maiale della cena organizzata con il patrocinio del Comune e in collaborazione con gli operatori economici di paese. Il banchetto sarà allestito per oltre trecento persone e sarà allietato dalle note della Bandaccia, la formazione musicale di Marcialla con stornelli e rime toscane in musica. Le prenotazioni per la cena lungo via Francesco da Barberino possono essere effettuate entro domenica 21 agosto ai numeri 333 7685755 e 339 1589 597.

"È l’occasione giusta per fare una visita speciale al borgo di Barberino – commenta l’assessora allo Sviluppo economico Tatiana Pistolesi – attraverso un itinerario in cui la storia e la cultura si intrecciano alla grande tradizione gastronomica del Chianti, il cibo è presente in ogni angolo dei nostri borghi". Dal focolare, dalla tavola come luogo di ritrovo delle famiglie alla piazza del Castello.

"L’arrosto girato, emblema della cucina toscana è il piatto forte insieme al cinghiale della cena – spiegano i promotori – è una pietanza che si degusta a fondo quando si è in tanti, un lavoro che richiede tempo, passione, esperienza che regala un tocco di magia e di festa alla nostra iniziativa, nata dalla voglia di stare insieme e sedere a fianco, gli uni agli altri, come si faceva una volta, per conversare, socializzare, far tesoro del piacere di stare insieme, un sentimento che crea memoria e diventa un patrimonio di conoscenze e sapori condivisi".

Andrea Settefonti

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