REDAZIONE FIRENZE

Se la maxi miniera d’amianto diventa "La montagna magica"

La montagna magica, opera video-installativa di Micol Roubini, è ospitata a Firenze fino a domenica nell'ambito dello Schermo dell'arte. Il progetto nasce dall'indagine dell'artista nella cava di Balangero, territorio sospeso tra segni legati all'attività estrattiva e ricomparsa di specie vegetali e animali.

Se la maxi miniera d’amianto diventa "La montagna magica"

Fino al 1990 la più grande miniera a cielo aperto d’amianto d’Europa si trovava in Italia, a Balangero, a pochi chilometri da Torino. Questo territorio si presenta oggi come un mondo sospeso, un ecosistema oggetto di un processo di bonifica dove i segni legati all’attività estrattiva durata oltre ottant’anni convivono con la ricomparsa di diverse specie vegetali e animali. Dall’indagine di Micol Roubini nella cava di Balangero nasce "La montagna magica", progetto il cui esito finale è un’opera video-installativa, realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (11ª edizione, 2022), programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creativita` Contemporanea del Ministero della Cultura. Promossa e prodotta dallo Schermo dell’arte, con il contributo di nctm e l’arte, e con la curatela di Gabi Scardi, La montagna magica entrerà nella collezione del museo Man di Nuoro. La montagna magica resta a Firenze fino a domenica, nell’ambito della 16ª edizione dello Schermo dell’arte. L’installazione multi-canale è ospitata negli spazi della Strozzina in occasione del Festival di cinema e arte contemporanea che offrirà una selezione della più recente produzione internazionale di film d’artista e di documentari sull’arte contemporanea.

O.Mu.