Scuola, una mattina con la classe online, "Ci piace studiare così". Il nodo interrogazioni

Abbiamo assistito alle lezioni di una classe di scuola media e di un liceo ed abbiamo scoperto che, con qualche intoppo, l'esperimento sembra funzionare. Il quesito delle interrogazioni.

Un computer

Un computer

Firenze, 6 aprile 2020 - Nonostante i dubbi ed i comprensibili  ritardi, la didattica on line funziona. Non in tutto, non dappertutto, ma i ragazzi sembrano tutto sommato  apprezzarla, ed anche i docenti.  Abbiamo assistito alle lezioni di un liceo e di una scuola media ed abbiamo scoperto che in generale il sistema regge, e fornisce buone indicazioni anche per il futuro .Quando cioè torneremo alla 'normalità'

CLASSE LICEALE

I ragazzi sembrano apprezzare l'informalità dello stile. "Mi piace, soprattutto perché non ho bisogno di vestirmi e truccarmi per seguire le lezioni ma posso benissimo farlo in pigiama" ci ha confidato una studentessa.  I professori ('inaspettatamente' per qualcuno) dimostrano una buona padronanza di internet e della piattaforma. Al punto che qualcuno se ne rammarica: "peccato, si fanno fregare poco facilmente, al contrario di quello che avevamo immaginato". La partecipazione è abbastanza alta, anche se alcuni ragazzi (soprattutto quelli con famiglie numerose e quindi con problemi dii sovraccarico della connessione domestica, o chi abita in luoghi più isolati ) ci dicono di  'non partecipare quasi mai'. Le lezioni dovrebbero durare dai 20 ai 30 minuti ma non sempre questo limite viene rispettato. Ci sono ' lezioni che possono durare anche 40-50 minuti ' ma è più raro.

La piattaforma funziona molto bene anche fuori dall’orario della mattinata. "Ed anzi garantisce una maggiore interattività". "Scriviamo ai professori per eventuali dubbi ed abbiamo organizzato pure una lezione di matematica extra" sottolineano i ragazzi. 

Le maggiori criticità riguardano, da un lato il fatto che tutto si svolge davanti ad uno schermo: "Stare così tanto tempo davanti a uno schermo,  da sommare peraltro alle ore che noi giovani trascorriamo al cellulare,  fa veramente male agli occhi", sostiene una ragazza.

"I professori dovrebbero concederci durante la giornata pause più lunghe per riposarci" aggiunge un'altra. 

L'altro problema riguarda naturalmente la socialità. "E' naturalmente molto triste non poter condividere qualche minuto con i compagni e con i ragazzi delle altre classi" ci dicono un po' tutti.

E le interrogazioni? "Per ora non ne abbiamo avute, ma non credo che potrebbero funzionare perché i nostri metodi di copiatura sono illimitati già in persona, figuriamoci con un computer alla mano" ci fa notare realisticamente una studentessa.

"Allo stesso tempo però continuare a spiegare all’infinito è estenuante,  e recuperare il programma con le interrogazioni pressoché impossibile". 

CLASSE DI SCUOLA MEDIA

Anche qui le lezioni on line, poche al momento, funzionano e sembrano essere apprezzate dagli alunni. Soprattutto perché, come sostiene una studentessa, "Sono uno dei pochi modi per avere un minimo di rapporto umano in questo periodo difficile".

Piace ovviamente  il fatto di "poter rivedere i propri compagni", ma "anche i propri professori". "Anche se in effetti puoi interagire solo  con i docenti e non con i tuoi amici", sottolineano i ragazzi.

Ovviamente c'è il problema che in casa si possono avere più distrazioni, e dunque l'attenzione, soprattutto a questa età,  dipende molto dal contesto in cui il ragazzo o la ragazza si trovano, dalla collaborazione delle famiglie, dalla disponibilità di un ambiente tranquillo in cui sistemarsi, dalla serietà con cui viene preparato l'appuntamento.

L'altro problema molto sentito è "il fatto di passare tanto tempo davanti allo schermo del computer che si va ad aggiungere a quello speso nelle altre ore della giornata sul cellulare io davanti alla televisione". "Inoltre - sottolinea una ragazzina - qui se stacchi gli occhi allo schermo, c'è il rischio che il prof. ti riprenda...". 

Buono il feedback con i professori che correggono i compiti e dialogano con i ragazzi attraverso le mail, suggerendo correzioni ma anche integrazioni al programma per i più volenterosi. 

In  generale  l'impressione è che questa esperienza sia un motivo di crescita, anche per quello che riguarda il rapporto con i professori, che, in ambiente domestico,  diventa meno ingessato e più 'umano' paradossalmente. Cosa di cui beneficiano soprattutto i ragazzi più introversi o timidi, che attraverso lo schermo del computer e nella tranquillità della propria abitazione, acquisiscono una maggiore sicurezza.

"E poi - ci dice un ragazzo - allontanarci un po' dal nido che è la nostra casa ci fa provare un senso di indipendenza, finalmente". 

 

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