Eva
Desiderio
l successo lo dobbiamo anche a loro ed è giusto riconoscerlo anche concretamente". Barbara Gori, presidente e Ceo della Scuola del Cuoio di Firenze che ha sede all’interno dell’antico dormitorio del Convento di Santa Croce e che porta avanti l’impegno del padre Marcello Gori (con Silvano Casini), che col sostegno dei Frati Francescani la fondò nel 1950, insieme alle sorelle Francesca e Laura parla con affetto, rispetto e riconoscenza dei 35 dipendenti di questa realtà produttiva di pelletteria unica al mondo: ad ognuno di loro alla fine di questo mese di dicembre andrà un premio di produzione di 2.500 euro netti in busta paga. "Ci mettono l’anima ogni giorno, mi fanno sentire appoggiata, il team mi dà forza perché credono in me e si impegnano al meglio per la clientela. E la nostra famiglia è unita per questo premio e orgogliosa di loro". Con le tre sorelle Gori oggi sono entrati in azienda anche Tommaso, Filippo e Beatrice che rappresentano la terza generazione della Scuola del Cuoio nata come centro di formazione pellettieri per i ragazzi dei riformatori del dopoguerra. Un’intuizione generosa di Marcello Gori che ora si concretizza di nuovo con il progetto di borse di studio per l’avviamento al mestiere riservato a giovani che vogliono abbandonare troppe difficoltà di vita e imparare un mestiere grazie alla Fondazione Marcello Gori che la famiglia ha istituito tre anni fa. La Scuola del Cuoio in questo 2024 ha vissuto un momento d’oro perché è passata da 6,125 milioni di euro di ricavi 2023 (con un margine operativo lordo del 24%) ai 10 milioni previsti a fine di quest’anno, con una crescita stimata del 25%. Il premio nasce anche da questo anno record, che ha visto un boom di turisti varcare la soglia di questo tempio del lavoro manuale, specie in arrivo dall’America. Clienti speciali capaci di aspettare anche sette mesi prima di avere la borsa preferita ancora fatta a mano.