"Scandicci: E la città tornò periferia. Come nel gioco dell'oca"

Scandicci, un tempo modello metropolitano, è retrocessa a "quasi" banlieue di Firenze. Problemi iniziati lungo i binari del tram, vuoto nel cuore della città, gang, bivacchi, balordi e pitbull. Una trasformazione in città bloccata da imprevisti.

E la città tornò periferia. Come nel gioco dell’oca

E la città tornò periferia. Come nel gioco dell’oca

Ritornate a ‘periferia’. È il subdolo gioco dell’oca di Scandicci, in un decennio retrocessa da modello metropolitano a ‘quasi’ banlieue cittadina di Firenze. C’è stato un momento in cui, con l’inaugurazione della linea 1 della tramvia, e della prima parte del centro Rogers, Scandicci sembrava essere l’ombelico dell’area fiorentina.

Capitale delle griffe, griffata a sua volta da uno degli urbanisti più famosi del mondo, luogo di sperimentazione progettuale. Ma per assurdo i problemi sono partiti proprio lungo i binari del tram, nel tratto che dalla piazza centrale porta al capolinea. Il centro Rogers è rimasto incompiuto. Un vuoto nel cuore della città, lo spazio della ‘grande fanghezza’ nei terreni incolti a due passi dall’auditorium pubblico. Un’area dove i campanelli d’allarme non sono mancati. Già nel 2016 è stata necessaria un’ordinanza anti bivacco perché sulle scalinate del Comune i ragazzini terribili fumavano e si ubriacavano. Oggi ci sono le gang, che possono comprare alcol fino a notte fonda, che rapinano, rubano, si azzuffano; se lasci un vuoto, qualcuno lo riempie.

Lo scambiatore di villa Costanza, è un varco da controllare, dove passano migliaia di persone. L’area del parcheggio è occupata anche da senza fissa dimora che litigano, tentano di ammazzarsi per piazzare i loro giacigli. Nell’area dell’ex Cnr in attesa di recupero bivaccano balordi; ci sono pitbull. Eppure sono stati anni di grande sviluppo economico, che da solo sarebbe bastato a portare a termine la trasformazione in città, se non si fosse pescato il più penalizzante tra i cartoncini arancio degli imprevisti.

morv